Riceviamo e pubblichiamo.
L’ Art. 9 dello Statuto del Comune di Cuneo recita:
Tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale
1. Il comune salvaguarda, conserva e risana l’ambiente, controllando, mitigando, ed eliminando per quanto possibile, gli effetti provocati da inquinamenti di ogni genere o natura, intervenendo direttamente per quanto di sua competenza e/o promuovendo gli interventi degli organismi statali, regionali, provinciali e delle strutture sanitarie locali.
2. Tutela e valorizza le risorse naturali, ambientali e paesaggistiche anche al fine di garantire alla collettività una migliore qualità della vita.
Ma è da aggiungere anche che è compito del Comune salvaguardare l’identità culturale di una città e del suo territorio.
Passeggiando per la Città, qua e là vi sono diverse le testimonianze storiche che vengono trascurate ormai da anni di Amministrazione cittadina a guida PD, a partire da opere importanti e vaste come i cunicoli di Cuneo, i rifugi antiaerei, i bastioni nascosti, i resti storici pervenuti nel corso dei lavori del teleriscaldamento, ovviamente subito prontamente ricoperti per non incorrere in problemi con la Soprintendenza, i palazzi come Palazzo Chiodo di cui abbiamo già seguito le vicende di degrado, e che ora risulta in procedura di alienazione a privati, l’ex frigo militare ricaduto nel dimenticatoio, la palazzina Invernizzi che è stata salvata dall’abbattimento per l’impegno di pochi, non appartenenti alla maggioranza, e che ora è abbandonata, il degrado della Discesa della Vecchia Stazione, un tempo frequentata a lungo, più delle “vasche” sotto i portici. Se ne potrebbero citare davvero tanti di esempi, mancano del tutto progetti di respiro vasto, completi e descrittivi di una “vision” globale di cui si potrebbe, viste le ingenti risorse messe a bando dal Comune di Cuneo, investire in modo serio, programmato e migliore.
“Alcuni elementi piccoli – interviene Franco Civallero, Capogruppo di Forza Italia – ma non di minore importanza, ai quali il governo cittadino guidato dal PD trascura: i cippi”. “Probabilmente – sottolinea Civallero - in molti non sanno nemmeno che esistono, per cui vogliamo sommessamente chiedere di intervenire”.
Si trovano l’uno all’angolo tra Piazza Tancredi Galimberti e Corso Nizza lato Tribunale e l’altro posto in Via della Pieve, al di sotto della scalinata Piatti di lato agli ex Lavatoi. Il primo è cippo di confine che reca incise l’altitudine sul livello del mare, la distanza da Argentera e dal confine di Tenda. L’altro è un cippo storico nascosto dall’edera che reca soltanto una data, quella che ricorda il momento storico in cui i prigionieri austriaci, rinchiusi nel Forte di Vinadio, avevano aiutato i cuneesi a completare Salita della Pieve, un tratto di Via Marconi e, lavoro ben più importante, avevano aiutato a creare la spianata della stazione, allargando la riva esistente, siamo nel 1916, quando esistevano importanti collaborazioni tra popoli anche in condizioni e costumi diversissimi da oggi.
“Chiediamo – conclude Franco Civallero - manutenzione per tutti i cippi esistenti, per i quali sarebbe interessante redigerne un inventario ed inserirli nei percorsi turistico/culturali della Città”. “Pensiamo sia possibile mettere a bilancio, con pochissima spesa, l’impegno di valorizzare i cippi esistenti con la pulizia costante, una maggiore cura, un progetto di maggiore identificazione”.
Gruppo Forza Italia Cuneo