Il divieto di bruciatura all’aperto di materiali vegetali, in vigore in Piemonte dal 1° novembre al 31 marzo 2019, sta mettendo in grandissima difficoltà chi si dedica alla cura e alla pulizia dei boschi, in particolare i produttori di castagne che, al termine della stagione di raccolta, sono soliti radunare le foglie in piccoli cumuli per poi bruciarle, mettendo in atto tutte le precauzioni necessarie. Disagi analoghi sono denunciati dai corilicoltori. In una lettera inviata alla Regione Piemonte, Coldiretti porta all’attenzione degli Assessori regionali Alberto Valmaggia e Giorgio Ferrero tali problematiche avanzando la proposta di una deroga limitata nel tempo che consenta l’abbruciamento dei residui vegetali, pur nel rispetto di tutte le precauzioni necessarie alla prevenzione dei rischi di incendio. Precisamente, chiede che il divieto di bruciatura riguardi il periodo compreso tra il 15 dicembre e il 31 marzo dell’anno successivo. Avere boschi puliti dal fogliame, non appena le condizioni meteorologiche lo consentono, è essenziale per ragioni di sicurezza laddove i boschi coltivati e in ordine sono contigui a boschi da anni non ripuliti, soggetti a maggior rischio di incendi, che trovano nella pulizia una limitazione al propagarsi.