Pene più severe in caso di violenza al personale sanitario o danneggiamento alle strutture: chi compirà un atto di violenza d’ora in poi rischierà fino a 5 anni di carcere e chi danneggia le strutture sanitarie multe fino a 10.000 euro. Se i danneggiamenti verranno commessi da più persone, la pena verrà aumentata. Vengono previsti l’arresto obbligatorio in flagranza e anche l’arresto in flagranza differita per aggressioni ai danni del personale.
Sono le misure incluse nel decreto-legge Antiviolenza approvato lo scorso 27 settembre dal Cdm e in discussione oggi nell’aula del Senato. “La violenza sugli operatori sanitari è una piaga che sta dilagando, e in 5 anni fa segnare un più 38%”, commenta il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio. Ogni anno sono oltre 130.000 i lavoratori aggrediti.
Il parlamentare cuneese, Vicepresidente Commissione Attività produttive del Senato, continua: “I lavoratori della sanità sono il fiore all’occhiello del settore per la competenza, l’abnegazione, l’empatia e l’umanità con cui svolgono la loro professione, al servizio degli italiani e di tutti coloro che arrivano nel nostro Paese”. È quindi ora di contromisure drastiche, e di un’azione su più fronti. Spiega il senatore della Lega: “Occorre lavorare per sensibilizzare le persone, affinchè capiscano che gli operatori sanitari fanno solo il loro dovere e che nessuna situazione di emergenza può giustificare tali comportamenti”.
Tra le più frequenti ragioni degli attacchi ci sono le attese al pronto soccorso che, come le liste d’attesa a cui si deve un +24% delle aggressioni, “sono tra i “mali” della sanità su cui dobbiamo fare di più - puntualizza Bergesio -. Ecco perché occorre impegnarsi sul fronte della carenza del personale: nei prossimi 10 anni servirà il 30% di medici in più per garantire il turnover del personale sanitario, perché cesseranno di lavorare oltre 50.000 medici e 24.000 infermieri”. “Poi c’è il tema delicato, ma che va affrontato, delle bodycam nei luoghi di lavoro esposti a rischio, strumento che potrebbe essere utile per scoraggiare le violenze”, dice ancora il senatore della Lega.
“Con il decreto Antiviolenza abbiamo compiuto un primo passo importante per affrontare in maniera più strutturata ed efficace questo fenomeno. La prevenzione e la protezione nei luoghi di lavoro in ambito sanitario sono fondamentali per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori ma anche delle persone che usufruiscono dei servizi, già in condizioni fragili. Il percorso della più nobile fra le attività umane non deve essere reso ancora più difficile dall’ottusità di chi non comprende il valore di questi lavoratori. Tutelando la sicurezza degli operatori sanitari e del personale medico proteggiamo la salute di tutti gli italiani”, conclude il senatore Bergesio.