Un provvedimento da 3,5 miliardi di euro per ridurre il costo dell’energia alle famiglie a alle imprese e rendere più competitivo il Paese. Approvato in Senato con voto favorevole della Lega per aiutare le famiglie e sostenere la competitività delle imprese italiane che sul piano energetico soffrono molto più di altri Paesi.
“Basta con l'ambientalismo ideologico di certa sinistra! Le famiglie e le imprese vogliono concretezza e soluzioni ai problemi reali. La Lega c’è!”, commenta il Senatore Giorgio Maria Bergesio.
Le misure previste consentiranno tra il resto di ridurre gli oneri in bolletta e l'IVA sul gas per 35 milioni di famiglie e di micro e piccole imprese; rafforzare il bonus sociale energia a 3 milioni di famiglie vulnerabili; intervenire strutturalmente e di ripensare la politica energetica del Paese; tornare ad investire nelle biomasse, nella geotermia e nell’idroelettrico; abbattere gli oneri di sistema; introdurre sgravi fiscali per le industrie energivore; sfruttare a pieno il nostro gas naturale per ridurre la nostra dipendenza energetica dagli altri Paesi.
“Occorre ripensare la politica energetica del nostro Paese, come sostiene il Responsabile Energia della Lega, Paolo Arrigoni. In questo ambito il Governo deve fare di più”, commenta Bergesio.
“Con l’inverno alle porte ed il caro energia, enti locali, scuole, ospedali, famiglie ed aziende sono in grave difficoltà - continua il Senatore Bergesio -. Servono urgentemente misure di sostegno per implementare le misure già varate dal Governo. A queste realtà in crisi, la Lega cerca di dare risposte con emendamenti, ma il Governo, rinnovando l'impegno ad intervenire anche con la manovra, in fase di conversione del decreto non ha previsto risorse aggiuntive. Di conseguenza gli emendamenti onerosi sono stati purtroppo respinti”.
Il caro energia non è un fenomeno solo italiano, ma il nostro Paese soffre molto di più perché paga scelte discutibili del passato. La Germania e soprattutto la Francia sfruttano il nucleare, evitando così l'emissione di milioni di tonnellate di CO2.
“Bisogna intervenire strutturalmente, ampliando la platea dei beneficiari dell'intervento dello Stato garantito in manovra. Ma per farlo occorrono ben più di due miliardi di euro - sottolinea Bergesio -. Ed occorre ripensare alla politica energetica del Paese abbandonando l'ambientalismo ideologico anti-impresa, e procedere assicurando la sostenibilità ambientale, economica e sociale, impiegando tutte le tecnologie che contribuiscono a decarbonizzare".