“Provvedimento volto a semplificare la vita ai proprietari di abitazioni, di cui beneficeranno anche le imprese edili e che finalmente aumenta le possibilità di alloggio per studenti e lavoratori”. Ad affermarlo è il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, che commenta così il decreto “Salva Casa” che ieri ha ricevuto l’approvazione dell’aula del Senato.
Fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture e Vicepremier Matteo Salvini, la misura introduce numerose novità nel settore delle abitazioni: “Il vero capitale per tanti italiani” fanno notare dal Carroccio. Cuore del decreto è l’articolo 36 bis, che contiene l’“accertamento di conformità”: ora sarà possibile sanare anche gli aumenti di cubatura, ferma restando la necessità di una doppia conformità semplificata, ossia occorre provare il rispetto delle norme edilizie del tempo di realizzazione dell’opera da sanare e quello delle norme urbanistiche del tempo di presentazione della domanda. Inoltre diventa più facile provare lo stato legittimo, cioè la catena di permessi che attestano legittimità dell’immobile e modifiche successive: basta verificare l’ultimo titolo presentato.
Per quanto riguarda la destinazione d’uso degli immobili, viene molto semplificata ed è sempre ammessa: ora quasi ogni alloggio può cambiare destinazione, consentendo così, ad esempio, di trasformare più agevolmente in appartamenti ex spazi commerciali ormai in disuso, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni. Cinque i nuovi scaglioni per le tolleranze, cioè le differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto realizzato. Per gli appartamenti fino a 60 metri le tolleranze costruttive arrivano al 6% per alloggi sotto i 60 metri quadrati e poi calano in base alla grandezza della casa fino al 2% in caso di unità immobiliari ampia oltre 500 metri quadrati.
Novità anche sull’abitabilità: la nuova legge permette l’abitabilità nei locali con un’altezza minima di 2,40 metri invece dei 2,70 odierni. Arrivano anche le “micro-abitazioni”: la superficie minima dei monolocali scende a 20 metri quadrati dai 28 precedenti per una persona, mentre per due si passa da 38 a 28 metri quadrati minimi. E sempre per aumentare l’offerta abitativa si possono recuperare i sottotetti.
Prevista poi la possibilità di regolarizzare le variazioni essenziali, quindi anche gli aumenti di cubatura, purché compatibili con il piano regolatore del Comune. Sono previste anche nuove categorie di interventi in edilizia libera, come la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e trasparenti e l’installazione di strutture di protezione da sole e intemperie. Mentre per le demolizioni i Comuni potranno rimuovere e demolire interventi edilizi abusivi entro 240 giorni e scendono le sanzioni per chi deve sanare.
Infine ci sono le tolleranze esecutive: sono ammessi la collocazione diversa rispetto ai titoli comunali delle porte, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, le irregolarità esecutive di muri esterni e interni, la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere che rientrano nella manutenzione ordinaria se realizzati entro il 24 maggio scorso.
“Non si tratta di un condono, come sostiene la sinistra, ma di una riforma di buon senso, che risolve situazioni di difficoltà e rende più semplici ristrutturazioni e cambi d’uso. Sicuramente non solo agevolerà la vita dei proprietari di immobili, che finalmente “tornano padroni di casa loro”, ma, alla luce delle ristrutturazioni ammesse, ne beneficeranno anche le imprese edili. Un passo importante, voluto dal Ministro Salvini, che ha giustamente parlato di “rivoluzione liberale”. Aiuterà milioni di italiani, che usufruiranno di semplificazioni e snellimenti della burocrazia. In vista di una riforma organica del tema casa”, conclude il senatore Bergesio.