È notizia di poco fa: il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza per l’ordinanza della Regione Piemonte che obbliga gli istituti del territorio a verificare che le famiglie misurino effettivamente ai figli la febbre a casa al mattino, come previsto dalla legge nazionale. L’ordinanza del Piemonte continua a essere, quindi, pienamente in vigore.
“Sono felice - dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -, prima di tutto perché la scelta del Piemonte punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti più cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia”.
“Ringrazio - continua Cirio - il prof. Barosio e il suo staff (in particolare gli avvocati Dell’Anna, Dentico e Briccarello), che hanno seguito l’impugnativa insieme al dott. Rinaudo coordinatore dell’Area funzionale scuola dell’Unità di Crisi e agli uffici dell’Avvocatura della Regione e del Settore Prevenzione dell’Assessorato alla Sanità coordinato dal dott. Griglio”.
“Continuo a pensare che in un paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c’è il bene più prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro”, ha commentato Cirio in una dichiarazione dal sapore agrodolce. “Sono dispiaciuto che la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio, e ringrazia ancora una volta i dirigenti e il personale delle scuole piemontesi, molte delle quali si erano già organizzate da mesi ad attuare un controllo maggiore senza attendere che fosse il Governo o la Regione a richiederlo”.
Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, che - fa sapere una nota diffusa dalla Regione - "si compiace della decisione del Tar e conferma che la misura è efficace: la prova provata del funzionamento si è proprio avuta in questi giorni, nei quali 4 bimbi positivi sono stati isolati attraverso la misurazione della temperatura a scuola. In questo modo, si è evitato l’insorgere di 4 focolai con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato".
Prosegue Icardi: "Un ringraziamento alle scuole piemontesi che hanno dimostrato grande disponibilità e responsabilità e si sono adeguate alle indicazioni senza creare alcun problema, ai sindaci del territorio che hanno supportato le scuole contribuendo all’acquisto dei termometri e dei termoscanner, agli allievi e allo loro famiglie. L’assessorato alla Sanità ha stanziato la somma di 500 mila da destinare all’acquisto dei termoscanner. Spiace che, a fronte della responsabilità dimostrata dalla scuola e dai sindaci, non si possa dire la stessa cosa di chi si è opposto ad una misura così palesemente corretta ed efficace".
L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 14 ottobre.