Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
il tempo sta scadendo e l’attuale amministrazione cittadina lascerà irrisolti diversi nodi di una delle aree di maggiore pregio della città, il quadrilatero compreso tra piazza Europa e piazza Galimberti, facente capo alla circoscrizione di Cuneo Centro. Quando Borgna si presentò ai suoi elettori quattro anni fa, era scritto che la riqualificazione di piazza Martiri con lo spostamento dello sferisterio e il recupero dell’edificio degli ex Bagni Municipali sarebbero state tra le priorità della sua amministrazione.
Ad oggi, si può ritenere che l’unica azione di riqualificazione, discutibile nella modalità e non ancora attuata, sarà forse la demolizione dell’edificio dell’ex Policlinico e l’attivazione, a dire il vero soprattutto promosse dal comitato di quartiere, del mercato contadino del giovedì in corso Giolitti e di qualche telecamera di videosorveglianza in più.
Che fine hanno fatto le promesse elettorali di ridare ai cittadini spazi prestigiosi come i bagni municipali o piazza Martiri? Perché sull’ex teatro GIL di corso IV Novembre non si è neanche tentato di intavolare un serio discorso con la Regione al fine di provare una acquisizione o una cessione in comodato d’uso, in modo da recuperare tale spazio?
Per quale ragione, pur con le ripetute segnalazioni e interpellanze in consiglio comunale, non si è riusciti in questi quattro anni a ribaltare il degrado crescente in alcune aree di un quartiere che meriterebbe ben altro, anche in ottica di incremento del turismo in città? Non sarebbe il caso, almeno in questo ultimo anno di mandato, di promuovere un tavolo programmatico con residenti e commercianti e dare un indirizzo complessivo al quartiere, in modo da lasciare qualcosa di buono in mano ai futuri amministratori della città? Non sarà solo colpa della giunta se il programma con cui si è presentata non sarà realizzato ma se si continua a fare promesse che non si possono mantenere, si continua con la politica che disattende le legittime aspettative di tanti cittadini.
Lorenzo Pallavicini