VERDUNO - Dopo vent'anni di attesa apre l'ospedale di Verduno, sarà riferimento di tutto il Piemonte per la terapia intensiva

L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi: 'Le centinaia di posti letto daranno un buon margine alla tenuta della rete ospedaliera in questo momento di grave stress'

s.m. 16/03/2020 11:05

 
"Dopo oltre un ventennio di cantieri, per il nuovo ospedale di Verduno non ci sarà alcuna inaugurazione ufficiale. Nessun taglio del nastro, né parata di politici, 'perché questa è un opera che si deve aprire in silenzio e per cui la politica deve avere il buon senso e la dignità di chiedere scusa" aveva detto la scorsa estate il presidente della Regione Alberto Cirio. È stato un buon profeta.
 
Il nuovo ospedale di Verduno aprirà nei prossimi giorni, in silenzio. In queste ore si stanno sistemando macchinari e arredi. Già oggi dovrebbe venire emesso il decreto da parte del governatore piemontese, che nella sua consueta diretta Facebook serale di ieri, ha annunciato l’apertura di nuovi spazi per i pazienti che necessitano di terapia intensiva, in crescita esponenziale a causa del dilagare del coronavirus.
 
"L’apertura era in programma a fine maggio, ma ora è una necessità improrogabile - spiega il presidente Cirio -; da settimane l’assessore alla Sanità Icardi lavora affinché l’ospedale possa aprire immediatamente. Questa struttura è stata attesa per 20 anni ed è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata per il nuovo ospedale, hanno investito di tasca propria milioni di euro e lavoro perché potesse essere finalmente completata. Avevamo detto che, per rispetto, lo avremmo aperto in silenzio. Mai avremmo pensato di doverlo fare con urgenza per una situazione come quella attuale. Ma oggi più che mai poter contare su una struttura sanitaria completamente nuova e di ultima generazione come questa sarà una risorsa vitale per tutta la nostra regione".
 
 
Dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: "È una soluzione alla quale lavoro dall’inizio della crisi, sollecitando la disponibilità di tutti a collaborare. Si sono accelerati al massimo i tempi con la ditta appaltatrice e gli organismi collaudatori per mettere l’ospedale nelle condizioni di aprire come “covid hospital” di riferimento del Piemonte. Abbiamo centinaia di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e, possibilmente, intensiva. Sarà un ospedale in più, in quanto gli altri sul territorio continueranno a funzionare regolarmente. Le centinaia di posti letto daranno un buon margine alla tenuta della rete ospedaliera in questo momento di grave stress. Abbiamo disposto di affidare ad un commissario ad acta di lungo corso e comprovata esperienza, come Giovanni Monchiero (affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini) il coordinamento dell’operazione, che contiamo di chiudere nel giro di pochissimi giorni, con l’accoglienza dei primi pazienti da tutta la regione".
 
Quella dell'ospedale di Verduno è una storia iniziata vent'anni fa. L'idea lungimirante di costruire il nuovo ospedale e superare le strutture vetuste di Alba e di Bra, è diventata il simbolo della malagestione all'italiana in provincia di Cuneo (anche se ci sarebbero molti altri esempi paradigmatici, dall'Asti-Cuneo al Tenda). Ora diventerà, in questo momento di emergenza sanitaria dato dal Coronavirus Covid-19, il riferimento regionale per la Terapia Intensiva di tutto il Piemonte.
 
 

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