CUNEO - Due versioni del regolamento del Parco Alpi Marittime? Sì, ma dicono la stessa cosa

L'accesso alle biciclette non sarà incondizionatamente consentito

Fabio Rubero 16/10/2017 20:36

Nelle ultime ore si è scatenato un dibattito attorno alla questione della presunta inibizione alle mountain bike ad alcuni percorsi nell'ambito del Parco delle Alpi Marittime. Il tutto è presente in un regolamento elaborato dal Parco e sottoposto alla Regione Piemonte per l'approvazione, non ancora arrivata.
 
Nella mattinata abbiamo fatto nostra l'istanza del gruppo "Cicloturismo" che ha sollevato il problema, preoccupato dalle pesanti interferenze che questo nuovo regolamento, qualora approvato, avrebbe posto nelle attività dei tanti amanti e praticanti della mountain bike e della bicicletta.
 
Abbiamo così deciso di interpellare colui che più di ogni altro, in questo momento, ha voce in capitolo sulla questione. Posto che, come detto, il nuovo regolamento deve essere approvato dalla Regione, abbiamo sentito Alberto Valmaggia, assessore alla montagna della Regione Piemonte.
 
Il disponibilissimo ex sindaco di Cuneo ci ha fornito la sua versione dei fatti che abbiamo riportato nell'articolo pubblicato nelle prime ore del pomeriggio e che riportiamo qui di seguito: "Il Parco delle Alpi Marittime ha stilato un regolamento, attualmente al vaglio della Regione Piemonte, nel quale, tra le altre cose, si vuole regolamentare l'accesso all'area da parte degli utenti del Parco. E' giusto che esistano zone che si possono percorrere in bicicletta ed altre no, così come avviene per coloro i quali vanno a cavallo, a passeggio con i cani o utilizzano mezzi a motore quali fuoristrada o quad. A tal proposito, segnalo che le biciclette a pedalata assistita e i veicoli elettrici utilizzati dalle persone affette da disabilità verranno equiparati alle biciclette "classiche" e non ai veicoli a motore. Non dimentichiamo che il Parco ha il dovere di tutelare la flora e la fauna esistenti; è dunque legittimo che si doti di un regolamento che vada in quella direzione. Infine, l'indicazione dell'idoneità o meno di un percorso è anche una misura di sicurezza per l'utente stesso che non sarà così tentato di percorrere un determinato tragitto non consono alle sue possibilità. Siamo comunque disponibili a sederci attorno ad un tavolo per concordare con l'utenza le migliori soluzioni per il bene di tutte le parti in causa".
 
Nel tardo pomeriggio abbiamo poi letto su altri quotidiani on-line che esisterebbero due versioni del nuovo regolamento del Parco delle Alpi Marittime. In una si dice che alle biciclette è consentito accedere soltanto ai percorsi individuati dal Parco, nell'altra (quella corretta) si dice invece che alle biciclette è consentito accedere a tutti i percorsi. Abbiamo poi letto le dichiarazioni rilasciate a Cristina Mazzariello di Targatocn dal presidente del Parco, Paolo Salsotto, il quale ha spiegato che in realtà le due versioni non differiscono poi molto perchè pur essendo vero che le biciclette possono accedere ad ogni percorso, è altrettanto vero che non possono accedere ai percorsi dove per loro è previsto un divieto. Precisamente, dice Salsotto: "Con la stessa attenzione fatta per chi porta i cani al guinzaglio, vogliamo rivedere l'accesso alle biciclette, sentiero per sentiero. In questo senso è possibile che i percorsi accessibili ai cicloamatori siano ridotti (ad esempio per quei fondi che per natura geologica sono soggetti ad essere erodibili). Vogliamo collaborare con loro per dettagliare queste cartine”. Che è la stessa, identica, cosa detta da Valmaggia diverse ore prima a Cuneodice. 
 
Quindi, riassumendo, esistono due versioni del nuovo regolamento del Parco delle Alpi Marittime che dicono la stessa cosa: l'accesso alle biciclette non sarà incondizionatamente consentito. Alla faccia della versione uno, due o ics del Regolamento.

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