Non sarà solo la nuova biblioteca di Cuneo, ma anche il più grande edificio comunale della città. Palazzo Santa Croce, per quasi due secoli sede dell’ospedale fino al trasferimento: correva l’anno 1962. Da allora il complesso, voluto nel 1732 dal conte Vittorio Bruno di Samone e ultimato dall’architetto Bernardo Antonio Vittone dagli anni Sessanta del secolo XVIII, ha ospitato classi della scuola media e dell’istituto “Bonelli”, poi uffici regionali e altre funzioni nei decenni successivi.
Nei primi anni Duemila è arrivata la biblioteca 0-18 nell’ala est. Ora anche i 330mila libri della biblioteca civica di palazzo Audifreddi troveranno posto in questa “cittadella della cultura”: l’apertura effettiva è prevista entro l’autunno 2026, in conclusione degli interventi finanziati dal Pnrr. “Abbiamo 1600 studenti universitari attorno a Mater Amabilis e circa 400 studenti del conservatorio Ghedini” ricorda l’assessore alla Cultura Cristina Clerico: “Santa Croce guarda a questo bacino di utenti, oltre a un sistema che consta di 19 biblioteche civiche e a una ventina di istituzioni culturali private che a noi si riferiscono per la gestione dei servizi”.
I consiglieri comunali, nella visita odierna, hanno potuto vedere in anteprima gli spazi in fase di ristrutturazione. Nell’interrato ci saranno 1.100 metri quadrati adibiti a funzioni di servizio per i bibliotecari e i manutentori: sarà il “cuore tecnologico” dell’edificio rinnovato. Al piano terra 1.090 mq a servizio del pubblico, poi un salone e un auditorium, su cui si affacciano le gallerie, per altri 1.100 mq. Al primo piano è già in fase di costruzione avanzata il soppalco: sarà lo snodo verso il secondo piano, anch’esso destinato agli utenti. L’ultimo spazio è il locale che nel vecchio ospedale era occupato dagli stenditoi: ospiterà il roof garden, un’area di 200 metri quadrati per eventi con un pubblico limitato (30-40 persone), in grado di regalare una vista mozzafiato sulla città e la sua corona di montagne. Il cortile da 700 mq potrà a sua volta ospitare iniziative.
“Dopo la fine del cantiere - spiega Clerico - inizierà la lunga fare di allestimento degli spazi, cui seguirà l’allestimento finale delle parti tecnologiche. Saranno le ultime a essere messe in gara, per scontare il meno possibile l’obsolescenza tecnologica”. L’accesso principale è previsto dallo scalone aulico, sul lato opposto al varco carrabile di via Santa Maria: in prossimità di questo, invece, ci saranno sale al pianterreno e al primo piano utilizzabili in forma autonoma. Previste anche sale lettura e consultazioni e altre per usi accessori, ricorda l’architetto Flavio Bruna che dirige i lavori nel maxi cantiere, affidato alle ditte Ruscalla e Fantino. Il palazzo è vincolato, perciò è stata condotta una campagna di indagini finalizzate al restauro delle parti storiche da salvaguardare: “Ne parleremo con la Soprintendenza e metteremo a fuoco gli interventi di restauro. Le zone sensibili sono lo scalone, la cappella centrale, alcune iscrizioni in marmo al piano del salone”.
Un altro capitolo in fase di definizione riguarda le spese di gestione del complesso: “Abbiamo fatto calcoli termici e di consumo - fa sapere il progettista -, ma non sono dati che possano essere comunicati come numeri secchi. È un tema complesso che dipende dalla gestione e dalle ore di utilizzo”. “Non abbiamo ancora una cifra precisa sui costi, sono in corso indagini” conferma l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Serale. La risposta non soddisfa per niente il consigliere Giancarlo Boselli, che preannuncia un’interrogazione a stretto giro: “Grave e inaccettabile questa risposta: non si può non avere una stima di massima su un’opera così”. Sul piano dei costi energetici, però, Serale è già in grado di assicurare che la nuova sede sarà meno dispendiosa di quella attuale in via Cacciatori delle Alpi: “Palazzo Audifreddi è oggi un edificio fortemente energivoro: richiede manutenzione e non è coibentato, come invece sarà la nuova biblioteca”. Il Comune si è mosso per tempo collegando l’intero immobile con il teleriscaldamento e tutte le luci saranno a led.
A margine della visita, i consiglieri hanno potuto osservare anche il rinnovato chiostro di San Francesco, dove grazie a un progetto da 783mila euro (172mila in capo al Comune, la restante parte finanziata con fondi Fesr) è stata resa possibile la chiusura del porticato con vetrate fisse. Lo spazio pavimentato all’esterno, circondato da un’area verde, ospiterà allestimenti e spettacoli.