“Subito interventi urgenti e strutturali per salvare la nostra agricoltura”. A chiederli è Giorgio Maria Bergesio, senatore e presidente Acque Irrigue Cuneesi, che racchiude 18 consorzi di secondo grado della provincia di Cuneo con oltre 115.000 ettari di superficie irrigata e 53.000 utenti.
La siccità che negli ultimi anni ha causato gravi danni all’agricoltura, non accenna a risolversi, anzi pare peggiorare di anno in anno. La crisi idrica colpisce tutto il Paese, ma è soprattutto il Piemonte a segnare il record negativo: alla sorgente del Po il bollettino idrogeologico Arpa segna -99,8% di scarto rispetto alla media storica della portata d’acqua negli ultimi 65 anni. Dall’8 dicembre in Piemonte e in tutto il Nord Italia non nevica e non piove. Ad oggi, il Po è in secca come a Ferragosto. La media complessiva della rete idrica piemontese si assesta a -92%. Una situazione già critica che potrebbe diventare di siccità estrema se la pioggia continuasse a farsi attendere. E quest’anno ancor di più preoccupa l’assenza di una copertura di neve, ridotta di circa il 50% rispetto alla media stagionale, che possa assicurare in primavera l’apporto di acqua.
“I cambiamenti climatici acuiscono gli eventi estremi: siccità ed alluvioni - commenta Bergesio -. Servono nuove politiche d’intervento, perché questi eventi stanno diventando la norma. Serve il potenziamento degli invasi attraverso le risorse del Pnnr con un piano invasi realizzabile sia in termini autorizzativi che di risorse necessarie. E in generale azioni finalizzate allo stoccaggio di acqua in modo da sopperire ad eventuali carenze, facendone un uso consapevole e parsimonioso”.
“La calamità più rilevante oggi è la siccità – aggiunge il Presidente di Acque Irrigue Cuneesi -. Per l’agricoltura significa un danno medio annuale di circa 1 miliardo. Acque Irrigue Cuneesi apprezza l’interessamento fattivo della Regione Piemonte, che ha chiesto la convocazione urgente di un osservatorio di crisi sulla siccità, e l’impegno dell’Assessore Marnati per una ricognizione del territorio idonea a sollecitare l’Osservatorio di Distretto. L’intervento regionale va però contestualizzato con il delicato momento che sta attraversando il mondo dell’irrigazione a seguito delle gravi siccità iniziate nel 2017 e dell’entrata in vigore del Deflusso Ecologico del nuovo Piano di Tutela delle Acque. Occorre valutare con attenzione la realtà senza mettere la burocrazia al primo posto ma autorizzando eventuali deroghe che sono evidenti quando l’acqua nei fiumi con c’è. A ciò si aggiunga, inoltre, il lavoro che il Tavolo Regionale per l’Irrigazione sta portando avanti per la redazione e approvazione dei Regolamenti ex artt. 63 e 72 Legge Regionale 1/2019, in forza dei quali l’intero mondo dei Consorzi Irrigui verrà ridisegnato e ristrutturato”.
Bergesio aggiunge: “Visto che la Provincia di Cuneo, nel quadro regionale, è da sempre il territorio che più risente della criticità idrica, ed il 2021 è stata la certificazione della drammaticità con quasi tutti i fiumi in secca, chiediamo alla Regione di inserire Acque Irrigue Cuneesi, espressione dei Consorzi Irrigui della Provincia di Cuneo, tra i soggetti partecipanti all’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici nel Distretto Idrografico del Fiume Po in modo da poter fattivamente rappresentare le esigenze del territorio cuneese”.
“Auspico inoltre che la Provincia di Cuneo, come da impegno verbale assunto dal Presidente Borgna a luglio dello scorso anno, voglia costituire un apposito tavolo provinciale per l’irrigazione e far partecipare Acque Irrigue Cuneesi al Comitato Consultivo Provinciale Caccia e Pesca, competente in materia di gestione degli ambienti acquatici”, conclude Bergesio.