Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Partito Comunista della provincia di Cuneo.
Morti sul lavoro, investimenti di capitali privati nell’ambito sanitario, blocco delle assunzioni, licenziamenti massivi, peso della crisi che grava sulle fasce più deboli della popolazione: un piccolo estratto dell’elenco di emergenze che gli italiani vivono sulla propria pelle. Il Partito Comunista cuneese denuncia che anche la Granda non ne è immune. In questo difficile momento, i comunisti cuneesi esprimono vicinanza a tutte le persone e le famiglie colpite da Coronavirus. Ma è bene ricordare e non abbassare la guardia rispetto a tragedie che – sempre più – colpiscono quotidianamente: le morti e gli infortuni sul lavoro sono all’ordine del giorno, l’ultimo caso in provincia di Cuneo è accaduto il 2 marzo alla Balocco di Fossano. Alla lavoratrice coinvolta va tutta la nostra solidarietà, ma ricordiamoci che non si tratta di casualità o tragica fatalità: è il frutto di una sistematica opera di smantellamento dei diritti dei lavoratori, da parte di governi dai diversi colori politici, per favorire unicamente le imprese e gli imprenditori.
Bisogna poi, in questo momento di emergenza sanitaria, vigilare affinché non si creino situazioni in cui i lavoratori si vedano costretti a rinunciare alla retribuzione durante questo periodo di assenza forzata: lo Stato non deve fornire aiuti alle imprese bensì garanzie e tutele a chi lavora. Non devono preoccupare i fantomatici milioni di euro persi da una multinazionale “a causa del Coronavirus”, bensì i salari e i posti di lavoro persi con la
medesima scusa dalla classe lavoratrice.
Allo stesso tempo, vogliamo denunciare il fatto che i nuovi monopolisti del commercio digitale e della consegna a domicilio speculino in questi momenti di difficoltà per arricchirsi ancora di più, sfruttando le paure della gente e corrispondendo ai propri facchini retribuzioni miserevoli e condizioni lavorative analoghe alla schiavitù.
La chiusura delle scuole è il mezzo più efficace incontrato in questo frangente per contenere i contagi; tuttavia risulta indispensabile predisporre delle misure in grado di aiutare le famiglie con genitori che non possano permettersi né di assentarsi dal lavoro né di contrattare babysitter. Inoltre, vogliamo ancora una volta denunciare le assurdità che coinvolgono gli studenti e il personale delle scuole: basta con le prove Invalsi, basta con lo sfruttamento mascherato dal nome di “alternanza scuola-lavoro”, basta con il precariato, basta con la “scuola di classe”. Urgono investimenti per rendere gli edifici più sicuri, per regolarizzare i contratti del personale docente e a.t.a., per garantire a tutti il diritto allo studio. Appena la situazione tornerà alla normalità, ci impegneremo ad effettuare presso i plessi scolastici provinciali iniziative di sensibilizzazione su questi temi, volte anche a incentivare l’impegno politico giovanile nel Fronte della Gioventù Comunista.
Il Partito Comunista piemontese ha iniziato già a gennaio una campagna contro lo smantellamento della sanità pubblica. Come federazione cuneese abbiamo effettuato dei volantinaggi davanti ai principali nosocomi e, in questa situazione delicata, desideriamo ribadire che soltanto un sistema sanitario totalmente pubblico può tutelarci dagli investitori privati che lucrano sulla pelle delle persone. Inoltre, è necessario assumere personale medico e paramedico per ovviare alle carenze di personale: è vergognoso richiamare medici pensionati – che spesso visitano anche nei loro consultori privati - per prestare servizio, quando vi sono migliaia di giovani specializzati in attesa di poter entrare nel mondo del lavoro.
L’Unione Europea, istituzione che dovrebbe avere il compito di “promuovere la pace”, “aiutare mutualmente chi ne ha bisogno”, “incentivare la comunione e la fratellanza tra i popoli”, proprio in questi giorni - protetta dall’offuscamento mediatico generato dall’epidemia virale - sta mostrando il suo vero volto, quello di chi reprime e soffoca gli ultimi: al confine tra Grecia e Turchia si sta compiendo un massacro di popolazioni inermi, cacciate dalle proprie case dalle guerre imperialiste e colpevoli soltanto di cercare condizioni di vita migliori. Il Partito Comunista, sempre al fianco di chi lotta per un futuro migliore, denuncia i meccanismi perversi che generano queste atrocità.