Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’associazione Gruppo Oltre:
È davvero sconcertante il modo in cui viene gestito il servizio di trasporto nella Valle Vermenagna. Le vicende del treno dei pendolari ne sono un esempio significativo.
Fino all’anno scorso da Limone scendeva una corsa con partenza alle 7.30. Una delle più utilizzate dai pendolari. Quaranta persone secondo le affermazioni dell’assessore regionale Gabusi in risposta ad una interrogazione. Come possa dare questo dato è difficile saperlo, considerato che il controllo dei biglietti sulla linea è diventata un evento raro e che non sono attivi altri sistemi di conteggio dei passeggeri. L’impressione è che il numero fosse più alto. Con il nuovo orario dal dicembre scorso il treno è stato cancellato.
Di fronte alle proteste si è cercato di correre ai ripari con un bus sostitutivo. Il numero degli utenti si è praticamente dimezzato, anche perché il bus non era in grado di arrivare in tempo per la coincidenza a Fossano. E forse anche per il modo in cui è gestito il servizio con autisti che a volte partono in anticipo o non conoscono la strada o guidano in modo poco adatto a chi può patire il viaggio in bus.
Qualche mese fa, di fronte alle richieste dei genitori degli studenti delle scuole superiori di Limone, secondo i quali il treno usato dai loro figli arrivava troppo presto a Cuneo (7.19), l’assessore si era generosamente lanciato nella promessa di aggiungere un bus sostitutivo. Promessa mantenuta. Ma non si tratta di un’aggiunta. Il bus delle 7.30 è stato anticipato di 25 minuti. Il guaio è che arriva a Cuneo alle 7.50. Troppo tardi per permettere agli studenti di fare il loro ingresso a scuola in tempo. Ad eccezione di coloro che frequentano il liceo.
Chi ha progettato gli orari, convinto che folle di viaggiatori avrebbero usufruito del servizio, ha pensato bene di far viaggiare addirittura due bus, uno dietro l’altro. Così il primo bus viaggia con una decina di persone (perché altri pendolari hanno rinunciato a usare il mezzo pubblico) e il secondo completamente vuoto. Come sempre avviene in queste occasioni nessuno avviso è stato apposto nelle stazioni della valle. In quella di Vernante il monitor continua ad essere inattivo dopo mesi dalla riapertura. Le corse sospese durante la pandemia non sono mai state riattivate. L’ultimo treno che sale da Cuneo la domenica è alle 15.50.
Scelte davvero incomprensibili, ma che rendono evidente la trascuratezza di cui è vittima un servizio pubblico che invece dovrebbe essere sempre più fondamentale.
Associazione Gruppo Oltre