Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio da Chiara Rivetti, segretaria regionale del sindacato Anaao Assomed.
Illustre Presidente,
leggiamo che il Piemonte sta procedendo in maniera veloce con la somministrazione della terza dose, con una percentuale di 3 punti sopra la media nazionale. Bene. È certamente importante che la campagna vaccinale prosegua spedita, per proteggere la popolazione dal Covid. È necessario tuttavia che Lei sia informato che questo non sta proteggendo gli ospedali, né i pazienti non Covid. Perchè, nonostante i numeri di ricoverati alti ma non ancora allarmanti, gli esami e le visite non urgenti sono state sospese in molti presidi, per coinvolgere i medici ospedalieri nella campagna vaccinale. Mentre da un lato si delibera di coinvolgere i neolaureati nei Pronto Soccorso, dall’altro si mandano senza remunerazione e in orario di servizio medici specialisti con anni di esperienza, distogliendoli da attività complesse, negli hub vaccinali.
Nell’ASL TO3 i punti di primo intervento di Giaveno e Venaria sono stati riconvertiti in hub vaccinali per dedicare il personale medico alla campagna vaccinale, l’attività chirurgica d’elezione è sospesa negli Ospedali di Rivoli e Pinerolo, come tutta l’attività ambulatoriale non urgente, territoriale e ospedaliera. Per ri-attivare l’Hub vaccinale del Valentino, l’AOU Città della Salute ha deciso di impiegare 25/30 medici dell’eccellenza ospedaliera delle Molinette, ospedale Hub di riferimento per molte patologie ad alta complessità del Piemonte.
Dunque di nuovo, ad un anno dall’avvio della campagna vaccinale, che si prospetta dover proseguire per chissà quanto, il territorio non si fa carico delle vaccinazioni, che vengono affidate ai medici ospedalieri. Questo significa, semplicemente, un aumento di mortalità negli anni a venire, per ritardi diagnostici di tutte le malattie non Covid, chirurgiche, cardiache, neoplastiche ecc. Significa un aumento ulteriore delle già infinite liste d’attesa, con grave violazione del diritto alla salute. Significa dimostrare chiaramente una grave inefficienza organizzativa, che va a discapito dei piemontesi.
Le chiediamo quindi di intervenire al più presto per ripristinare il giusto utilizzo delle migliori competenze mediche: non possiamo mandare neurologi, oculisti, cardiologi ecc. a vaccinare invece che occuparsi dei loro pazienti. Le chiediamo di intervenire al più presto perché i pazienti possano continuare ad essere seguiti dai loro centri di riferimento, possano eseguire in tempo gli esami, possano tornate ad avere una Sanità pubblica di qualità. Essere la Regione che vaccina di più conta, ma non molto, se poi saremo la peggiore per le liste d’attesa o mortalità non Covid.
Dott.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte