"Pur in un contesto complicato che ha visto il sistema Italia rallentare il flusso delle esportazioni le nostre imprese hanno dato un forte segnale di vitalità incrementando il dato, già straordinario, dello scorso anno - afferma il Presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto -. Confido che il tanto atteso calo dei tassi di interesse possa far nuovamente risalire gli investimenti, rallentati dal costo del credito, per consentire al nostro sistema imprenditoriale di essere ancora più performante in termini di innovazione, crescita e competitività".
Allo sviluppo complessivo delle vendite all’estero ha contribuito in modo decisivo l’incremento registrato in determinati settori dell’export provinciale. I prodotti delle attività manifatturiere, pari al 96,2% dell’export totale, segnano un +2,7%; il settore trainante dell’export manifatturiero made in Cuneo continua a essere il comparto alimentare e bevande (+6,5% rispetto al I trimestre 2023) e rappresenta il 34,9% delle vendite estere, sebbene in questo trimestre la performance migliore sia stata registrata dagli apparecchi elettrici ed elettronici (+17,4%) seguita da macchinari e apparecchi (+13,0%) e dai mezzi di trasporto (+1,1%).
I prodotti dell’agricoltura segnano un -15,8% e quelli dell’estrazione di minerali.
-19,5%. Un’importante flessione è stata registrata dai prodotti in legno, carta e stampa con -19,8% seguiti da chimica e farmaceutica (-10,3%), metalli di base e prodotti in metallo (-9,7%), prodotti tessili e dell’abbigliamento (-1,3%) e articoli in gomma (-0,9%). Il bacino dell’Ue-27 post Brexit ha attratto il 62,6% delle esportazioni provinciali, contro il 37,4% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. La performance delle vendite oltre confine verso i Paesi dell’Ue-27 ha riportato un -1,4%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 post Brexit si è attestato al +8,4%.
I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 18,4% e 14,4%. È da sottolineare che le esportazioni verso questi due Paesi, che tradizionalmente incidono per più di un terzo del nostro export, hanno subito una flessione del 5,0% verso la Francia e addirittura del 6,8% verso la Germania. L’export verso la Spagna, che rappresenta il terzo mercato di sbocco per la nostra provincia, ha invece riportato un timido +1,8%, preceduto da Polonia (+14,4%), Romania (+9,3%), Austria (+5,6%) e Grecia (+4,6%).
Nel bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior rilievo si confermano Stati Uniti e Regno Unito, che rappresentano rispettivamente il 7,1% e il 4,9% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno fatto registrare un vero e proprio boom con un aumento del 26,1%, mentre il Regno Unito una flessione dell’1,4%. Sorprende il risultato della Corea del Sud che, con una quota parte del 1,1%, riporta un valore più che duplicato rispetto al 2023 dovuto all’export di macchinari e apparecchi n.c.a., seguito da Turchia (+34,8%), Cina (+31,6%), Arabia Saudita (+11,4%), Messico (+8,9%), Svizzera (+3,8%) e Canada (+2,7%) che, con una quota parte del 2,0%, si conferma il terzo mercato di sbocco extra UE per la nostra provincia.