L'export, nel segmento delle PMI, si prepara all'autunno mite dei voucher. La notizia che giunge dagli uffici del Ministero dello Sviluppo economico è quella, infatti, di un'attesa reintroduzione dei buoni a sostegno del commercio estero delle piccole e medie aziende, nonché quelle micro con un fatturato annuo minimo di 500.000 euro (soglia dalla quale sono fatte salve le start up). La dote complessiva prevista è pari a 20 milioni di euro destinati all'intero territorio nazionale, oltre a 18 milioni specificamente previsti per Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Lo schema del decreto di approvazione del bando ministeriale sarà ufficializzato entro il prossimo mese di settembre, così da far scattare la corsa alle domande di contributo - da parte di PMI e Società di servizi all'export - da inizio autunno.
Il filone operativo, oggetto dell'intervento economico del Ministero, è quello di fornitura dei servizi di export management, nella figura del cosiddetto "Temporary export manager" (Tem), esperto messo a disposizione, in via temporanea, da specifiche società accreditate per sostenere i piani di sviluppo logistico e commerciale internazionale delle imprese medio-piccole singole o associate.
Senza dubbio una notizia che induce un sostanziale ottimismo nel sistema imprenditoriale anche piemontese e cuneese, dal quale erano venute a più riprese delle sollecitazioni perché si riattivasse, con le opportune riforme, un beneficio che rimane fondamentale per incoraggiare una diffusa tendenza alla internazionalizzazione delle aziende in particolar modo quelle medio-piccole e micro, soprattutto nella fase di primissimo avvicinamento a una realtà di mercato estero.
"Senza dubbio un segnale positivo per l'avvio di una stagione economica densa di sfide a livello interno e internazionale. Anche perché, nella fase attuale di turbolenza, siamo in presenza di una netta crescita dell'orientamento delle PMI a riscoprire mercati esteri di nicchia e di prossimità storicamente non molto considerati ma contraddistinti oggi da buoni reiterati andamenti economici reali, anche nel cuore dell'Europa balcanica e centrale solo per fare un esempio - commenta il Presidente Pierantonio Invernizzi di Confapi Cuneo - Nell'attesa pertanto che il decreto venga ufficializzato, sarà fin da ora nostro compito quello di sensibilizzare la base imprenditoriale associata e la platea provinciale delle imprese medio-piccole in generale, avviando anche le necessarie consultazioni istituzionali, di livello regionale e locale, affinché si concorra tutti assieme a creare ogni possibile premessa territoriale favorevole a far partecipare con successo il maggior numero possibile di aziende produttrici nei vari settori merceologici di eccellenza piemontese e cuneese. Servono infatti progetti a burocrazia zero e che permettano agli operatori manifatturieri e terziari aderenti al bando di conseguire da subito i risultati commerciali esteri previsti e rispondenti alle loro potenzialità". Anche perché nel corso dell'ultimo anno, il Piemonte si è collocato al quarto posto in Italia nella spesa per i servizi all'internazionalizzazione, con 2,6 milioni di euro, ma con la possibilità di salire ulteriormente la classifica agganciando il vagone dei voucher.
Sulla base delle indicazioni che fin da ora emergono dal testo dello schema di bando 2017, attualmente al vaglio dell'autorità contabile in vista del nulla osta finale atteso tra fine settembre e inizio ottobre, viene in rilievo l'inserimento di alcune clausole che suonano di buon augurio rispetto a quelli che erano gli auspici del Dirigente delle PMI: "Valutiamo in maniera del tutto favorevole ogni misura governativa intesa a evitare una eccessiva frammentazione degli aiuti pubblici stanziati, indirizzando il più possibile gli sforzi in direzione dei progetti derivanti da aggregazioni di PMI e in grado di fornire da subito garanzie di un aumento reale dei volumi di commercializzazione dei partecipanti. Infatti è dal sostegno alle reti e ai distretti di imprese che può trarre impulso la formazione di nuovi marchi o "brand" identificativi dell'eccellenza settoriale o di sistema di un determinato comprensorio, geografico o produttivo, riconoscibili dai compratori esteri, come il "Good Food Piemonte" che come Confapi abbiamo inaugurato in occasione del più recente Cibus Tech d'intesa con le Fiere di Parma".