Con l’obiettivo di coinvolgere in modo unitario le sedi provinciali, regionali e quella nazionale, le ACLI di Cuneo lanciano alcune proposte per far comprendere internamente ed esternamente il valore della presenza dei Circoli come momento di solidarietà e socialità e non solo per lo scopo ricreativo o di svago. Con il motto “Facciamo vivere i Circoli” è stata infatti una giornata di mobilitazione e di protesta costruttiva, a inizio febbraio, per sottolineare come nei Circoli si concretizzi quotidianamente l'impegno solidale, civile e verso la società. Si legge nel comunicato stampa diffuso stamattina, venerdì 22 gennaio: “È passato quasi un anno e i Circoli e associazioni Acli, come tanti altri, sono ancora chiusi o hanno ricevuto solo qualche misero ‘ristoro’, neanche sufficiente a pagare i costi fissi (luce, gas, affitti, SIAE, canoni). Inoltre non è stata presa in considerazione la nostra proposta di fornire un sostegno per la copertura assicurativa a favore di tutti i volontari: con questa giornata di mobilitazione, che sarà anche dedicata alla solidarietà, percorreremo tutte le strade possibili per diffondere messaggi propositivi e informativi sull’importante presenza dell’associazione sul territorio”.
A sostegno della protesta, durante la giornata, i Circoli Acli e le sedi dell’associazione rimarranno aperti fino alle 18: nel rispetto delle norme sanitarie e delle misure anti Covid, muniti di mascherina e allestendo spazi e percorsi di distanziamento, si accoglieranno coloro che vorranno sottoscrivere la tessera e si proporranno iniziative di solidarietà, tra cui la raccolta di fondi a sostegno dei rifugiati e migranti provenienti da diversi paesi e bloccati in Bosnia dove, da parecchi anni, opera un gruppo di volontari dell’Ipsia Acli. Sarà anche effettuata una raccolta di viveri e offerte, che verranno distribuiti alle persone in difficoltà nei rispettivi paesi, in accordo e collaborazione con le Caritas diocesane. Ai Circoli che possono somministrare bevande si chiederà di proporre agli associati un “caffè solidale” da asporto a 2 euro, di cui 1 euro di solidarietà e 1 per il circolo, e per quelli che possono preparare l’asporto del pranzo o della cena, per i soci, a devolvere una parte del ricavato in solidarietà.
“Nessuno vuole tenere aperto un Circolo o esercizio se la salute viene messa a rischio - dice il presidente provinciale Elio Lingua -, ma si chiede di non essere discriminati rispetto alle attività commerciali che hanno il permesso di accogliere il pubblico, pur esercitando le medesime attività”. In vista della giornata di protesta civile, che potrebbe tenersi sabato 6 febbraio o 13 febbraio, i vertici delle ACLI cuneesi chiederanno un incontro con il Prefetto e con il Questore di Cuneo, per sottolineare la gravità delle conseguenze derivanti dalla prolungata chiusura. Altri momenti di protesta saranno organizzati con raccolta firme, invio di lettere e, dove è possibile, coinvolgimento dei Sindaci.
“Nei Circoli - concludono i vertici cuneesi delle ACLI - il volontariato ha un ruolo fondamentale da sempre, non solo durante le emergenze, e questo impegno, che per altro è testimoniato dalle centinaia di iniziative intraprese negli anni e particolarmente in questi mesi di pandemia, è indice della vitalità e del legame profondo con la società e la gente che va in tutti i modi salvaguardato”.