CUNEO - “Fermare la guerra”: Lauria porta lo striscione in Consiglio comunale

Dopo un confronto tra i capigruppo, si è deciso di collocarlo al fondo della sala. A difendere l’ex aennino interviene anche l’ex comunista Sturlese

Andrea Cascioli 28/02/2023 16:00

“Un anno di guerra: ora basta” recita la scritta sullo striscione che Beppe Lauria ha appeso ieri sera, lunedì 27, di fronte al proprio banco nel Consiglio comunale di Cuneo.
 
Un’inedita forma di mobilitazione per il portabandiera della destra sociale, a firma del Comitato “Fermare la guerra” di cui egli stesso è referente in provincia. “Credo che quanto riportato sia condiviso da tutti, - ha detto Lauria - anche se all’interno di questo consesso c’è chi ha riferimenti politici nazionali convinti che acquistare e inviare armi sia la soluzione”. Per il consigliere la disamina del conflitto russo-ucraino parte dagli avvenimenti dell’ultimo decennio: “È evidente che l’aggressione russa sia qualcosa da cui prendere le distanze, ma quello che è accaduto per dieci anni sotto gli occhi di tutti forse valeva la pena di essere osservato meglio. In questo Consiglio comunale ci fu un ordine del giorno di condanna di ciò che stava accadendo nel Donbass contro le popolazioni russofone”.
 
A sostegno di quanto affermato dal collega, ex dirigente di Alleanza Nazionale, è intervenuto dall’ala opposta l’ex comunista Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): “Lauria ha detto anche cose molto serie, quando si parla di una guerra bisogna guardare non l’ultima tappa ma il corso della storia, così come si è svolta dalla caduta dell’Unione Sovietica ad oggi”.
 
Sulla regolarità di queste manifestazioni in assemblea, però, il presidente del Consiglio Marco Vernetti ha trovato da eccepire, regolamento alla mano. Alla fine i capigruppo si sono ritrovati a confronto e si è deciso di collocare lo striscione al fondo della sala: “Credo che lo striscione nobiliti questo consesso al di là di chi l’abbia posto: all’unisono questa città ha più volte manifestato l’auspicio che si arrivi alla composizione del conflitto” ha concluso Lauria.

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