CUNEO - Fondazione CRC, Boselli incalza: “Quali trattative per le nomine?”

“Nessuna notizia utile sull’inchiesta” risponde la sindaca al capogruppo di Indipendenti. Sturlese (CBC): “Le fondazioni sono uno strumento di azione clientelare”

Andrea Cascioli 29/04/2025 17:15

Non filtrano elementi dal municipio di Cuneo in merito all’inchiesta che la Guardia di Finanza sta conducendo, da alcune settimane, ai “piani alti” di palazzo Vitale, sede della Fondazione CRC.
 
Unico elemento certo è l’acquisizione di documenti in fondazione e presso il Comune di Dronero, ovvero l’ente che aveva designato al consiglio generale l’allora presidente della Camera di Commercio Mauro Gola, poi eletto presidente. La Procura conferma l’esistenza di un’indagine ma non fa sapere se ci siano ipotesi di reato e persone iscritte al registro degli indagati.
 
“Riteniamo che il consiglio debba essere partecipe di una situazione che non può che preoccupare le istituzioni cittadine” interviene Giancarlo Boselli (Indipendenti), dopo aver sollevato il tema prima con una richiesta di convocazione della conferenza dei capigruppo - respinta - e poi con un’interpellanza. Alla sindaca l’esponente dell’opposizione civica chiede se e con chi siano state condotte a suo tempo le trattative per la nomina del presidente, del vicepresidente e dei membri del consiglio di amministrazione. Ma anche se ci siano stati “colloqui con soggetti diversi dai sindaci o con membri uscenti del cda e del consiglio generale”.
 
Nel dibattito interviene Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), ricordando una sue precedente interpellanza nella quale si chiedeva “se tutti i candidati avessero le condizioni di onorabilità richieste dallo statuto della fondazione”: “La sindaca mi ha detto che non ne era a conoscenza e non ho motivo di dubitarne”. Sulla scorsa delle poche informazioni filtrate finora sulla stampa, il decano della sinistra cuneese ipotizza che al centro delle indagini possa esserci una possibile irregolarità nella nomina di Gola in consiglio generale: “Era ancora alla guida della Camera di Commercio che è un ente designante, contravvenendo alle regole della fondazione stessa”. Negativo, in ogni caso, il giudizio sulle fondazioni bancarie “diventate strumento di azione clientelare, con esondazioni sopra alla funzione politica come abbiamo ben visto in alcune vicende”.
 
“Non ho notizie né approfondite né utili, se non quelle che si desumono dagli articoli di giornale: aspettiamo di capire quali saranno gli esiti di queste verifiche” risponde la sindaca Patrizia Manassero all’interpellante. In merito alle trattative, precisa, “le abbiamo fatte innanzitutto per la composizione del consiglio generale, tra sindaci nominanti”. Solo nella fase successiva sarebbero subentrati i colloqui tra consiglieri per la designazione dell’unica lista del presidente emersa.
 
Da Boselli una risposta ironica: “Delle quattro domande che avevo fatto, la sindaca ha risposto a due in modo chiaro e preciso. Non ha risposto ad altre domande che erano: ha avuto colloqui finalizzati a queste nomine con soggetti diversi dai sindaci? Ha avuto colloqui con membri uscenti del cda della fondazione? Essendo un riformista gradualista, prendo le due risposte che sono comunque due su quattro: ci sarà modo di tornarci e avere eventualmente un quadro più completo”.

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