Con i prezzi della frutta cresciuti al dettaglio di oltre il 30% è boom speculazioni lungo la filiera. È quanto denuncia Coldiretti Cuneo nel registrare la forbice esagerata tra la remunerazione riconosciuta ai produttori agricoli e il prezzo della frutta pagato dai consumatori. Una situazione insostenibile, aggravata dalla grande distribuzione e dai soggetti intermediari lungo la filiera che continuano ad applicare il loro strapotere acquistando e vendendo a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione.
“È inaccettabile che, mentre i prezzi della frutta per le famiglie corrono, i prezzi riconosciuti ai frutticoltori siano fermi a 20, 30 anni fa quando sul comparto stanno gravando i rincari di energia, carburante, materie prime, fertilizzanti e imballaggi arrivati addirittura al +72%. Senza contare le tempistiche iperdilatate dei pagamenti nonostante gli accordi interprofessionali. Viste le speculazioni in atto lungo la filiera, siamo pronti ad applicare il Decreto sulle pratiche commerciali sleali” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
Oltretutto quest’anno – ricorda Coldiretti – sulla frutticoltura cuneese sta pesando la mancanza di manodopera straniera a causa dei ritardi, degli ostacoli burocratici e infine dell’improvviso taglio del 32% delle quote di ingressi extracomunitari assegnate alla Granda.
“Per abbattere i forti costi del trasporto, va portata avanti la progettualità di creare un impianto di trasformazione locale della frutta per evitare di aggiungere ulteriori costi di produzione. Solo attraverso un progetto di filiera lungimirante – evidenzia Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – è possibile garantire ai produttori di non lavorare sotto i costi di produzione visto che, ad oggi, devono vendere 3 chili di frutta per potersi pagare un caffè”.