Il Consiglio regionale vota il via libera all’istituzione di un geoparco sull’altopiano della Gardetta, allo spartiacque tra la valle Stura e la valle Grana. A gennaio l’area è stata
teatro di uno straordinario ritrovamento paleontologico: i ricercatori, impegnati dal 2008 nella zona, hanno reso noto di aver scoperto una serie di impronte fossili risalenti a circa 250 milioni di anni fa.
Nello specifico, si tratta di un grosso coccodrillo preistorico terrestre, a cui è stato attribuito il nome del luogo del ritrovamento: Isochirotherium Gardettensis. La scoperta si deve al lavoro del geologo e accompagnatore naturalistico, dottor Enrico Collo: le tracce fossili da lui individuate in quell’area sono state confermate da Edoardo Martinetto del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino.
Al contributo di Martinetto si sono uniti quelli di Marco Romano, paleontologo della Sapienza di Roma, che ha individuato le orme come appartenenti ad un arcosauriforme di almeno 4 metri, di Fabio Massimo Petti del Museo delle Scienze di Trento e di Massimo Bernardi, paleontologo del Muse. Il ritrovamento è importante soprattutto perché testimonia la presenza di rettili di grandi dimensioni in un luogo che si riteneva inospitale per questo tipo di animale.
Paolo Bongioanni, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a palazzo Lascaris, ha portato il tema all’attenzione dei consiglieri regionali: “Dal momento che questi rinvenimenti paleontologici sono eccezionali e unici nel panorama del Nord-Ovest - chiarisce Bongioanni -, essi necessitano di tutele di protezione in un’area come quella dell’altopiano della Gardetta, che già di per sé possiede un valore naturalistico e ambientale formidabile”.
Luce verde dunque alla duplice richiesta presentata al Consiglio, quella di impegnare la giunta a sostenere lo studio paleontologico e di approfondimento geologico sull’altopiano della Gardetta e quella di avviare, di concerto con gli enti del territorio, la creazione di uno geoparco che si inserisca nella rete dei geoparchi italiani ed europei UNESCO, per aumentare la tutela dell’area interessata e per incentivare il turismo sostenibile nella zona.