Riceviamo e pubblichiamo.
Non condividiamo affatto la soddisfazione del presidente dell’autorità regionale per i rifiuti Foietta, che ha recentemente affermato di trovarsi di fronte a un clima cambiato nei confronti degli impianti di incenerimento. Le tre candidature di Torino, Asti e Novara dovranno passare al suo vaglio per decidere dove piazzare un nuovo inceneritore in Piemonte, ma noi siamo convinti, in base a molte motivazioni, che esso non serva e sia dannoso.
Ribadiamo le considerazioni razionali e fondate, che già formulammo ai tempi delle osservazioni al PRUBAI (piano rifiuti) nel 2022. In particolare sottolineiamo che questo non può prevedere una produzione pro capite di rifiuti superiore alla previsione del PRUBAI precedente e che non può altresì prevedere soluzioni che non rispettino la Direttiva (EU) 2018/851 (entro il 2035, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani saranno aumentati almeno al 65 per cento in peso)”.
Facciamo notare poi che la stessa analisi LCA, scelta come metodo da chi ha steso il piano, mostra che lo scenario C, senza nuovi inceneritori, è il meno impattante, mentre l’analisi dei costi deve tener conto di quelli diretti e indiretti delle emissioni inquinanti e climalteranti. Infine sottolineiamo il fatto che gli impegni presi, magari anche con buone intenzioni, non hanno mai vincoli temporali di realizzazione, così come non si prevede un sistema di controllo reale del rifiuto differenziato, oggi troppo spesso di qualità non buona.
È vero che l’autorità regionale deve decidere, ma è vero pure che le sue decisioni sono oggi determinate da uno scenario regolamentare negativo che la Regione ha prodotto con il suo piano. Ogni territorio interessato farà auspicabilmente le sue battaglie contro l’insediamento di un nuovo inceneritore inutile, ma noi crediamo che in questa fase occorra ribadire l’assoluta contrarietà a un nuovo impianto in qualsiasi sito della nostra regione, proprio in base al ragionamento fatto prima.
Alberto Deambrogio, segretario regionale piemontese di Rifondazione Comunista