Riceviamo e pubblichiamo.
Mercoledi 15 si è tenuta nella sala del Consiglio comunale un’interessante commissione. L’assessore Demichelis racconta come un bando uscito pochi mesi fa dia la possibilità di restituire ai giardini Fresia l’antico splendore. Illustra ancora le condizioni stringenti del bando che si applicava ai giardini per l’aumento del verde con la conseguente mitigazione del calore e per soluzioni che contrastino i cambiamenti climatici usando la natura del terreno, la biodiversità vegetale ed animale. Il progetto che è stato successivamente proposto alla commissione, come ha spiegato l’architetta paesaggista Roberta Filippini, è stato ispirato dalla considerazione del valore della storia, dall’ecologia e dalle persone. Su questa trama sono previste nell’attuale giardino Fresia nuove piante accanto a quelle esistenti, vasche di fiori di diversi colori per attirare gli insetti impollinatori, vialetti ed un belvedere aperto sulla Bisalta nel rispetto della storia del luogo previsto, dalla sua nascita, come una balconata. Fra i partecipanti alla commmissione di mercoledì si è levato un unanime plauso alla bellezza del progetto Fresia, tutti si sono augurati che possa essere finanziato per poterlo poi realizzare davvero. Una domanda ci viene spontanea: ma i presenti alla commissione perché hanno mostrato tanto entusiasmo?
Perché credono veramente che rinaturalizzare i luoghi della città porti beneficio alle persone, che sia importante rispettare la storia dei luoghi anche quando si tratta di rinnovarli, perchè credono nella necessità di rispettare il suolo, la vita animale, oppure si manifestava soddisfazione perché con un progetto così concepito si riusciva a rispondere alle prescrizioni del bando aumentando le possibilità di finanziamento? Per dirla in breve: siamo interessati ad avere il finanziamento più che a principi che ispirano il bando?
La domanda ci sorge spontanea perché la presentazione del progetto Fresia ci ha colpito per le analogie dei suoi motivi ispiratori con il lavoro che Maurizio Zarpellon su richiesta di Pro Natura, Legambiente e della nostra associazione, ha presentato per piazza Europa e che ora potete rivedere sotto i portici della piazza in una vetrinetta all’altezza del numero 12. Anche Zarpellon si è lasciato ispirare dalle stesse considerazioni: ha valorizzato la presenza iconica dei cedri testimoni della storia di piazza Europa, ha ricreato un giardino perché come giardino è nata la piazza, ha previsto fiori, colori e profumi capaci di attirare uccelli, farfalle e insetti impollinatori - che fino ad ora sono stati una presenza inavvertita fra noi - e di costituire piacevolezza per le persone.
E allora la domanda che ci sorge spontanea: perché tanto apprezzamento per l’ispirazione del progetto Fresia e tanto disprezzo per degli stessi principi per piazza Europa? Forse perché il progetto di azzerare la piazza attuale ha un’ispirazione sollecitata dal profumo dei finanziamenti (tanti) che si debbono necessariamente spendere purchessia. Un’ispirazione così forte da riuscire a farla passare per un angolo di periferia degradata, senza storia né avvenire ,in un “non luogo infestato dall’ingombrante presenza dei cedri che impediscono la realizzazione dei mitici “eventi” che sono le “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria, sognate dalla nostra Sindaca ben lontane dal rispetto del luogo, dall’equilibrio ambientale, dalla godibilità per le persone.
Associazione Di Piazza in Piazza