CUNEO - Giovani fino a 35 anni: il Comune di Cuneo alza il limite di età per la Consulta giovanile

La modifica dello statuto fa storcere il naso alle opposizioni: “È un controsenso allargare le maglie per far partecipare qualche associazione a tutti i costi”

Andrea Cascioli 24/02/2021 18:14

Il sommo Dante, che celebriamo quest’anno a sette secoli esatti dalla morte, incomincia la sua opera più celebre parlando di se stesso a 35 anni come di un uomo che si trova “nel mezzo del cammin di nostra vita”.
 
Il padre della letteratura italiana purtroppo non arriverà mai al settantesimo compleanno, ma il riferimento in questo caso è a un passo biblico dei Salmi: “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo”. Se al tempo in cui i libri sacri venivano composti tanta longevità poteva apparire più un auspicio che un dato di fatto, oggi la speranza di vita degli italiani si è ormai innalzata oltre gli 83 anni.
 
Tra l’invecchiamento della popolazione, l’edonismo imperante e la crisi economica si sprecano le battute sui “bamboccioni” e gli ex giovani fuori tempo massimo, qualche volta anche in sede istituzionale. Ha fatto discutere in questo senso la decisione del Comune di Cuneo, ratificata nell’ultima seduta del Consiglio comunale, di innalzare da 30 a 35 i limiti di età per la partecipazione alla Consulta giovanile: una modifica statutaria che, precisa l’assessore alle Politiche giovanili Domenico Giraudo, non intacca la composizione del direttivo - tuttora riservato agli under 30. Le persone al di sopra di quella soglia d’età potranno aderire in deroga, purché il loro numero resti inferiore a un terzo dei componenti della Consulta: qualora ciò non avvenisse, il nuovo statuto prevede che le immissioni in deroga vengano sospese.
 
L’innalzamento dell’asticella d’età in senso inclusivo verso i “diversamente giovani” ha suscitato non poche perplessità sul fronte delle opposizioni. Critico è ad esempio Beppe Lauria, che si dice “stupito” di una richiesta in tal senso promossa dalla stessa Consulta e paventa “una possibile intromissione degli adulti in dinamiche che dovrebbero essere lasciate alla gestione dei giovani”. Sulla stessa linea, la consigliera Maria Luisa Martello (Cuneo città d’Europa) osserva: “È un controsenso che ad appena un anno di distanza dall’istituzione della nuova Consulta già si vada a modificare lo statuto, solo perché alcune associazioni non avevano persone in età adatta: si allargano le maglie per far entrare qualcuno a tutti i costi”.
 
Alla fine la linea “sempreverde” è comunque passata, insieme alle altre modifiche statutarie, con il voto favorevole di 26 dei 28 consiglieri presenti e l’astensione di due di loro, tra cui la stessa Martello. “Chi vuol esser lieto sia”: ora la giovinezza, almeno a norma di regolamento, è un po’ meno fuggevole.

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