Il Professor Giovanni Quaglia è stato rieletto all’unanimità Presidente della Fondazione CRT per i prossimi quattro anni, nella seduta di insediamento del Consiglio di Indirizzo appena rinnovato.
Cuneese, classe 1947, già Presidente di Fondazione CRT dal 1 febbraio 2017, Giovanni Quaglia è docente di Economia e Direzione delle Imprese presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino. È Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria piemontesi, di Ream Sgr S.p.A., del Comitato di Supporto di Cassa Depositi e Prestiti, componente del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo dell’Acri. È stato Sindaco di Genola (CN), Consigliere regionale del Piemonte, Presidente della Provincia di Cuneo. È Presidente, amministratore e Sindaco di Società e di Associazioni culturali e di promozione territoriale. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche su temi economici e filantropici, ed è stato insignito di diversi titoli onorifici tra cui Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2002, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno da Papa Francesco nel 2017. Nel 1995 ha ricevuto, dal Ministro della Pubblica Istruzione, la Medaglia d’oro di prima classe per meriti particolari nel settore della cultura, dell’arte e dell’istruzione.
Nel discorso programmatico per il mandato 2019-2023, il Presidente Quaglia ha ringraziato i Consiglieri di Indirizzo per averlo eletto con voto unanime, e rivolto un cordiale saluto al Consiglio di Amministrazione e al Segretario Generale della Fondazione CRT con tutta la struttura. Nel sottolineare “il rapporto sereno e proficuo con le istituzioni civili, economiche e religiose, le fondazioni e associazioni del territorio, le tante realtà culturali, imprenditoriali, del mondo del lavoro e delle professioni, il variegato e fondamentale mondo del terzo settore”, il Presidente Quaglia ha salutato la Sindaca di Torino e i primi cittadini del Piemonte e Valle d’Aosta, i Presidenti, gli Assessori e i Consiglieri di entrambe le Regioni, delle Province e i responsabili di tutte le realtà territoriali, in particolare di quelle situate in aree marginali e che fanno più fatica: “A loro – ha detto – va l’assicurazione di un convinto riconoscimento del difficile compito di amministrare la cosa pubblica e del primato delle Istituzioni”. Ai Presidenti delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, riuniti nell’omonima Associazione da lui stesso presieduta, Quaglia ha espresso “la disponibilità a continuare e, se possibile, rendere più pregnante ed efficace un condiviso comune servizio al territorio”.
“La scelta unanime che avete effettuato – ha detto il Presidente Quaglia rivolgendosi ai Consiglieri di Indirizzo della Fondazione CRT – dà certamente più forza e autorevolezza alla mia Presidenza, ma conferisce un prestigio e una forza straordinari allo stesso CdI. Inoltre, la pressoché unanime modalità di designazione e di scelta di ognuno di voi, smentisce ricorrenti insinuazioni di interferenze o pressioni dall’esterno. Abbiamo l’orgoglio di essere uomini liberi! Pertanto, sarò difensore attento, al vostro fianco, dell’autonomia della Fondazione, delle vostre libere scelte, delle decisioni che andrete ad assumere, soprattutto negli appuntamenti cruciali, tra due anni per il rinnovo del CdA e, tra quattro, per la nomina del mio successore. Mi auguro che tutte le Istituzioni, ai vari livelli, abbiano la stessa determinazione, la stessa autonomia, la stessa libertà di giudizio e la stessa trasparenza che ha e che avrà la Fondazione CRT”.
“Rivendicare con forza il proprio ruolo – ha spiegato il Presidente Quaglia – significa rafforzare e rendere chiara la propria identità, che sta certamente in quello che abbiamo fatto e facciamo, ma anche, e forse soprattutto, nella relazione con il territorio e i suoi attori”. Quindi, dopo aver ricordato che, in oltre 27 anni, “la Fondazione è cresciuta, si è consolidata, ha rafforzato e differenziato il patrimonio, potendo così svolgere un ruolo significativo nella promozione della coesione sociale, economica e culturale del Piemonte, della Valle d’Aosta e, con le altre Fondazioni, del Paese”, il Professor Quaglia ha aggiunto: “Il profilo dell’impegno del mondo delle Fondazioni, nell’attuale scenario, dovrà sempre più privilegiare le partnership con altri soggetti, per poter rispondere in modo efficace ed efficiente alle sfide del cambiamento e creare così valore per le comunità e per il territorio”.
“Per il futuro – ha annunciato il Presidente – ci saranno di grande aiuto le indicazioni emerse nella prima fase degli Stati Generali, la grande operazione di ascolto collettivo per ridefinire mission, vision e strategie della Fondazione per i prossimi anni. E questo, nella convinzione dell’imprescindibile esigenza di collocare le scelte in una prospettiva sistemico-strategica, di fare squadra per condividere analisi e decisioni e di lavorare insieme per far percepire a tutti che Fondazione CRT è una comunità di persone impegnate per gli altri”.
“Alcune indicazioni sono emerse con chiarezza dagli Stati Generali – ha proseguito Quaglia – a partire da una forte domanda di leadership da parte della Fondazione CRT nell’incollaggio dei territori e nella messa a fuoco delle traiettorie di sviluppo locale, integrate nel più ampio sistema del Nord Ovest, a fronte di una progressiva difficoltà delle istituzioni pubbliche nel guidare o accompagnare i processi sociali con adeguate disponibilità di risorse e competenze. La questione che si pone, quindi, è in che misura la Fondazione possa assumere questa responsabilità, che non è più solo erogativa, ma strategica, anche tenuto conto che è giustamente riconosciuta come soggetto autonomo e indipendente sia dalla politica sia dalla finanza”.
Dopo aver sintetizzato i possibili profili per il futuro ruolo della Fondazione CRT – tra cui quello di “agente di sviluppo”, con la messa in campo non solo di risorse economiche, ma anche di una più ampia gamma di competenze tecniche, relazionali, finanziarie, progettuali, e di “tessitrice di reti” con le istituzioni, il mondo del no profit e del terzo settore –, il Presidente Quaglia ha affermato: “è emersa dagli Stati Generali una grande aspettativa nei confronti della Fondazione CRT che, nel corso della propria storia, ha attivato risorse per 1,6 miliardi di euro senza trascurare neppure uno dei 1.284 Comuni piemontesi e valdostani. In un quadro di generale indebolimento dei corpi intermedi, la Fondazione si è negli anni rafforzata sul territorio per capacità progettuale, coraggio di sperimentare, solidità di bilancio, formazione di capitale umano e costruzione di reti, sempre attenta alle aree periferiche, all’innovazione, all’esplorazione delle frontiere degli investimenti a impatto sociale e ambientale. Possiamo avere l’ambizione di affiancare le Istituzioni elettive su questioni che non rientrano nei programmi e nelle linee di intervento di una politica dominata dalla logica di breve periodo, ma necessitano di azioni rispettose dei tempi lunghi della società”.
“Per tentare di dare il nostro concreto e auspicato apporto alle tematiche della fase storica che stiamo vivendo – ha proseguito Quaglia –, occorre anzitutto, a mio avviso, recuperare pienamente il senso della comunità, che ci riporta alla persona, alla condivisione, alle tradizioni, al concetto di territorio, e può costituire un modello di valutazione per affrontare criticamente i problemi che le tensioni innovative possono portare in evidenza. Così il capitale umano diventa centrale”.
Il Presidente Quaglia ha quindi auspicato che la Fondazione CRT possa “essere una comunità che ha una propria identità, ma che non si isola, avendo un forte senso di appartenenza, impegnandosi a interagire con le più ampie comunità di riferimento, come la Città di Torino e le realtà territoriali del Piemonte e della Valle d’Aosta, ovviamente inserite nel sistema Italia e in Europa”.
“A tutti ancora grazie – ha concluso Giovanni Quaglia, rivolgendosi a tutta la Fondazione CRT –. Facciamo in modo di condividere i nostri giorni, che sono belli in rapporto al loro domani, un domani di cui intendiamo essere solidalmente partecipi”.
"Le mie più sincere congratulazioni al rinnovato Presidente Quaglia, al quale mi lega una proficua e reciproca collaborazione sin dal mio arrivo in Fondazione durante la sua vicepresidenza. A lui auguro con stima e amicizia la continuazione di un fruttuoso e sereno lavoro per la Fondazione e per il territorio", ha detto il Segretario Generale Massimo Lapucci.