Sul sito delle Ferrovie italiane la stazione di Cuneo è presentata come un edificio all'avanguardia nell'abbattimento delle barriere architettoniche. Si racconta, senza troppi fronzoli, di un parcheggio con posti riservati ai disabili, di sistemi di informazione al pubblico visivi e sonori e soprattutto di un percorso senza barriere che consente l'accesso a tutti i binari, ma come spesso accade in Italia, la realtà è un'altra.
Stando a quanto verificato da un nostro cronista nella mattinata di oggi, venerdì 9 agosto, l'unico binario al quale hanno libero accesso le persone con mobilità ridotta è il numero uno, dove le persone in carrozzina hanno comunque bisogno di un elevatore per salire sul treno.
Tutti gli altri binari hanno l'ascensore di accesso non in funzione e sono dunque impraticabili per disabili e anziani. Sull'ascensore che dovrebbe condurre ai binari 3 e 4 un cartello avvisa che "è fermo per guasto. Ci scusiamo con la clientela per l'inconveniente accaduto. Assicuriamo la sua attivazione nel più breve tempo possibile”.
Evidentemente dalle parti delle Ferrovie hanno uno strano concetto del significato della parola 'breve', in quanto sarebbero almeno due settimane che l'avviso campeggia sulla porta dell'impianto di sollevamento. Più laconico il testo del foglio affisso sull'ascensore dei binari 5 e 6: “Fuori servizio, ci scusiamo per il disagio”.
A prescindere dal grave perdurare del disagio dei montacarichi la fruizione delle Ferrovie non è cosa semplice per un disabile che, per essere assistito dal pur efficiente personale, deve avvertire almeno 12 ore prima del suo arrivo in stazione. La pratica è considerata 'normale', ma francamente non ci pare rispondente all'esigenza di rendere il più autonome possibili le persone con mobilità ridotta. Anche gli anziani fruitori dei treni hanno spesso difficoltà nel percorrere ripide rampe di scale, il tutto senza considerare le mamme con il passeggino e persone con impedimenti temporanei.
La legge dà una chiara definizione di barriere architettoniche ponendo l’accento su un punto fondamentale: non sono esclusivamente quelle fisiche (risolvibili con la solita rampa), ma comprendono qualunque tipo di ostacolo, segnale o struttura che crei un impedimento e renda inagibile o difficilmente fruibile un luogo o un servizio. In questo momento la Stazione di Cuneo è iscritta di diritto sul libretto nero.
Da anni si parla dei problemi di accessibilità sulla tratta Cuneo-Torino, oggetto di numerosi articoli di giornale e dell'intervento nel noto tg satirico 'Striscia La Notizia'. Ad essere prese di mira le stazioni di Carmagnola, Racconigi, Cavallermaggiore, Savigliano e Fossano. Su alcune di esse sono stati fatti lavori di adeguamento, ma ancora è ancora troppo poco. Ora che la scadenza si avvicina non si è più sentito parlare del piano di intervento RFI per la sistemazione infrastrutturale e riqualificazione delle stazioni della linea inizialmente previste per il 2021. Di certo un buon punto di partenza sarebbe l'ordinaria manutenzione, ma nella città di Gironi e Girometta e nelle sorelle minori, sembra un'utopia. Figuriamoci quella straordinaria. “Quando piove sia sulle banchine che nel sottopassaggio si crea una sorta di patina scivolosa – spiega Claudio Menegon, referente del gruppo pendolari Cuneo-Torino, individuando un altro problema della stazione di Cuneo -. In caso di temporale è il festival degli zampilli. Già da tempo abbiamo sollevato la questione e abbiamo anche scritto al nuovo assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, senza però ricevere risposta”.
Oltre alla questione infiltrazioni, che tra i tanti disagi causati ai passeggeri sono un'ulteriore spina nel fianco alle fasce deboli che decidono di avventurarsi presso la stazione di Cuneo, il gruppo dei Pendolari aveva individuato una ventina di punti critici ma, afferma Menegon: “Non abbiamo ricevuto risposte”. Tra le principali questioni aperte l'attuazione di progetto di raddoppio della linea ferroviaria tra Cuneo e Fossano (attesa da più di 35 anni) e la riqualificazione del Movicentro.
In attesa della risoluzione delle tematiche più importanti restiamo in attesa di riscontri sulla manutenzione dei due ascensori che, al momento, RFI non ha saputo fornirci.