Quest'anno in valle Stura non si praticherà sci alpino. Gli impianti di Argentera resteranno chiusi per tutta la stagione e, a meno di un cambio di passo, lo saranno anche nei prossimi anni. Le strutture hanno superato il ciclo di vita tecnica dei 40 anni e allo stato attuale non sono affidabili a un gestore.
Come si è arrivati a questo punto? Argentera era stata inserita in ‘Cuneo Neve’, il bando di finanziamenti emesso dalla Regione Piemonte per progetti di sviluppo turistico dei territori montani, ma a causa del dissesto finanziario e del milione di debiti contratti in passato, l’attuale amministrazione non ha potuto portare avanti le pratiche: conditio sine qua non per partecipare era un cofinanziamento da parte del Comune del 20%. A fine agosto il Comune aveva emesso un avviso di manifestazione d'interesse per la gestione degli impianti e del self service i prossimi 15 anni, ma alla fine non se n'è fatto nulla.
La traballante situazione economica dell’ente di alta valle ha creato una situazione di diffidenza tra le imprese del territorio e, denuncia il sindaco di Argentera, Monica Ciaburro: “Per fare interventi di manutenzione sugli impianti le società vogliono il pagamento anticipato, oppure non vengono ad effettuare il lavoro”. Già nelle scorse settimane l’esponente di Fratelli d’Italia aveva portato l’attenzione dei media sul piccolo comune dell’alta valle Stura, denunciando la ristrettezza economica a cui è sottoposto.“Non riusciamo neanche a comprare le cialde per il caffè” spiega. Al momento però, sono in corso i lavori sulle piste Larici e Andelplan e si attende l'aiuto della Regione per poter intervenire sulla seggiovia, indispensabile per raggiungere le piste.
"La situazione attuale - sostiene la Ciaburro - parte da lontano, da quando si è deciso di puntare sull’urbanistica residenziale e non su quella ricettiva. Gli impianti ci sono, ma mancano le strutture e il ‘contorno’. Il resto è una conseguenza”. Tradotto, mancano alberghi, ristoranti e svago.
Allo stato attuale, indipendentemente dai lavori di manutenzione che vanno effettuati sulla seggiovia e sugli skilift, la sosteniblità economica per l’appaltatore non è garantita.“Per questo abbiamo pensato di abbinare alla gestione degli impianti il servizio di self-service, ma non basta se non riusciamo a offrire pacchetti turistici completi” continua il sindaco-parlamentare.
Al momento l’unica pista disponibile per essere appaltata è il ‘baby’, ma è difficile che qualche società manifesti interesse per un tratto di pista così breve e destinato solamente ai bambini in quanto il gestore già faticava a far quadrare i conti con tutti gli impianti aperti. L’ultimo gestore è stato la Chioni s.r.l., società torinese che in provincia di Cuneo controlla anche le piste di Garessio.
La quota neve elevata e la vicinanza di un valico internazionale come il colle della Maddalena sarebbero una base importante per rilanciare l’economia di un comune che più di altri ha subito l’abbandono demografico. Oggi Argentera conta 77 abitanti, in pieno trend negativo. Nel 1861, anno dell’unità d’Italia, erano 1.158. È arrivato il momento di un cambio di rotta. “Sono convinta che la Regione sarà vicina alla valle Stura - conclude la Ciaburro -. Non è solo una questione di soldi, ma di avere un progetto strutturato su quello che potrà essere il futuro di questo paese”.