DEMONTE - Gli operatori della valle Stura si uniscono contro la tassa di soggiorno: "La valle diventi tax free"

Nasce "Welcome Valle Stura", un gruppo che rappresenta molte delle strutture ricettive distribuite nei quattordici Comuni della valle

Redazione 06/03/2025 08:39

Numerosi operatori turistici della valle Stura di Demonte hanno scelto di unirsi sotto l’insegna di “Welcome Valle Stura”: si tratta di un gruppo che raccoglie e rappresenta molte delle strutture ricettive distribuite nei quattordici comuni della valle. La rete di accoglienza della valle conta sei affittacamere, tre agriturismi, diciannove alberghi, quarantotto bed & breakfast, nove campeggi, quattro case vacanza, due ostelli, due residence, quattordici rifugi, oltre a molte altre strutture non ancora censite, per un totale che supera abbondantemente il centinaio di attività ricettive.
 
La nascita del gruppo - si legge in un comunicato stampa - “risponde alla volontà di favorire il confronto tra gli operatori, promuovere il territorio e condividere strategie comuni per la crescita del turismo nella valle”. In questo contesto, molti operatori hanno espresso perplessità riguardo all’eventuale introduzione della tassa di soggiorno nella valle, proposta e discussa nei mesi scorsi, sollevando interrogativi sui possibili impatti per il settore turistico locale.
 
Queste le principali preoccupazioni legate alla tassa di soggiorno, segnalate nel citato comunicato:
1. Un contesto turistico delicato – La valle Stura non è una destinazione turistica di massa, ma punta su un turismo sostenibile e di nicchia. Alcuni operatori temono che un’imposizione fiscale possa scoraggiare i visitatori, penalizzando un settore già influenzato da fattori stagionali e ambientali.
2. Competitività rispetto ad altre destinazioni – A differenza delle grandi località alpine, la valle Stura non beneficia di flussi turistici costanti. L’applicazione di una tassa potrebbe renderla meno attrattiva rispetto ad altre valli che non prevedono questo tipo di contributo.
3. Gestione e impatto sulle strutture ricettive – L’introduzione della tassa di soggiorno comporterebbe nuovi oneri amministrativi, in particolare per le strutture a conduzione familiare. Inoltre, vi è il timore che possa influire sulla scelta delle destinazioni da parte dei turisti.
4. Dubbi sulla destinazione dei fondi – Sebbene la tassa di soggiorno sia spesso presentata come uno strumento per investire nel turismo locale, molti operatori si chiedono se i proventi verrebbero effettivamente reinvestiti nel miglioramento delle infrastrutture e dei servizi della valle.
 
Di fronte a queste incertezze, il gruppo “Welcome Valle Stura” auspica un dialogo costruttivo con le amministrazioni locali per valutare le possibili implicazioni dell’introduzione della tassa di soggiorno: “L’unica soluzione auspicabile per lo sviluppo turistico della valle è che la valle Stura di Demonte diventi una valle 'Tax Free', poiché un’assenza di tassazione rappresenterebbe un valore aggiunto per attrarre visitatori e incentivare soggiorni più lunghi. La collaborazione tra istituzioni e operatori turistici sarà determinante per individuare le strategie migliori per il territorio, garantendo un turismo sostenibile e competitivo che favorisca lo sviluppo della valle senza penalizzarne la crescita”.

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