Riceviamo e pubblichiamo da Coldiretti Piemonte.
La primavera, a livello meteorologico, si sa essere instabile. Sicuramente negli ultimi anni, l’andamento climatico anomalo sta mettendo a dura prova anche l’agricoltura. Temperature bollenti nelle regioni del sud e l’allerta meteo della protezione civile in Liguria e su alcuni settori di Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna ne sono la prova.
“A preoccupare ora può essere la grandine, evento atmosferico più temuto dagli agricoltori perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta, cereali e vigneti provocando danni irreparabili alle coltivazioni e mandando in fumo un intero anno di lavoro – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. E’ bastato un forte temporale con grandine e bufera di vento nell’alessandrino per far registrare frane e danni ad ortaggi e vigneti, soprattutto nella zona di Acqui Terme. Nel resto del Piemonte, al momento, soltanto precipitazioni molto intense, in alcune zone dell’astigiano fino a 70 mm di pioggia, e qualche chicco di grandine nel cuneese. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni. Certo, auspichiamo che il meteo, in questo momento già critico, non metta in pericolo le forniture alimentari e non aggravi la situazione delle imprese agricole che, appunto, stanno già fronteggiando l’emergenza Covid”.