“Il diritto allo sciopero non è nella disponibilità di Salvini. Visto che gli manca il concetto di rispetto, almeno rilegga la Costituzione”: la “bacchettata” al leader e ministro leghista arriva dalla vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo.

 

Imperversa lo scontro sullo sciopero di venerdì 17, proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni. Sulla natura dell’astensione si è aperta una questione tecnica: è generale per i sindacati, ma non secondo la commissione di garanzia sugli scioperi che ancora in mattinata ha chiesto di escludere i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale e di rimodulare l’orario dell’astensione per i vigili del fuoco e per il trasporto pubblico locale, ferroviario e merci. Il garante rileva il mancato rispetto delle regole della “rarefazione oggettiva”, per la presenza in calendario di altre agitazioni già proclamate in date vicine. E valuta, appunto, che manchino i requisiti di sciopero generale, che consente deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici.

 

“Per questo - prosegue Gribaudo, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati - il Pd ha fatto bene a chiedere che il garante sia audito nelle commissioni parlamentari competenti. Il Parlamento deve essere informato”.

 

“Salvini - conclude la deputata borgarina - farebbe bene ad abbassare i toni e rispettare i sindacati e i lavoratori. Se il governo voleva evitare lo sciopero poteva confrontarsi prima e meglio con le parti sociali visto che nelle audizioni di questi giorni stanno emergendo le grandi falle di questa manovra”.