“Né Russia né Nato: tornare potenza”, questo il testo degli striscioni affissi dai militanti di CasaPound Italia a Cuneo, Alba e nelle principali città italiane. L’obiettivo, spiega l’organizzazione politica, è ribadire “la necessità di uscire da un sistema contrario agli interessi italiani e europei”.
“L'Italia ha il potenziale per tornare ad essere una potenza e guidare una rinascita europea, che può avvenire soltanto tornando a pensarci come nazioni europee in grado di decidere e plasmare un proprio destino economico, politico e culturale. - afferma CasaPound Italia in una nota - Con l’eruzione della crisi ucraina a seguito dell’aggressione russa emergono drammaticamente le contraddizioni di un sistema di sicurezza strategica europeo che ha irrimediabilmente fallito. In avanzata solo geograficamente, l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, oggi sulle rive del Mar Nero, dimostra di essere disperatamente all’inseguimento dei suoi specifici obiettivi geopolitici che nulla hanno a che vedere con le naturali ed indispensabili strategie d’azione globale per la nostra Nazione e per l’Europa”.
Speculari, sostiene il movimento della tartaruga frecciata, “i due meccanismi d’occupazione politico militare, sorti sulle ceneri delle nazioni europee, non hanno mai assolto alla funzione di difesa per la quale da settanta anni vengono presentati, finanziati e supportati dalle governance continentali. Storicamente legati esistono per compensazione, l’uno a giustificazione dell’altro, entrambi occupati ad inficiare qualsiasi posizione terza che possa mettere in discussione la loro egemonia bilanciata. Pertanto, oggi che la guerra in Europa ci impone di ripensare con decisione alla nostra autodeterminazione strategica va ribadito che un meccanismo oppressivo non ne giustifica mai un altro e che l’intollerabile assuefazione dei popoli dell’Europa occidentale rispetto alla dominazione della Nato non può in alcun modo essere interpretato come una predisposizione all’essere luogo in cui installare o ristrutturare analoghi meccanismi d’occupazione”.
“L’Italia - conclude la nota - è terra di civiltà e di diplomazia da sempre. È stata la quarta potenza mondiale e oggi è ancora l’ottava nazione per Prodotto Interno Lordo. Siamo una nazione capace di riconquistare la propria dignità nel campo geopolitico nella necessità di riequilibrare i rapporti attuali con Francia e soprattutto Germania che, seppur hanno classi dirigenti capaci di avere una visione europea, spesso lo fanno a discapito dell’Italia per gestire i loro interessi particolari. L’Italia diventi guida di interessi condivisi, e per farlo deve avvenire una rivoluzione nell’attuale classe dirigente per tornare Potenza e contare di più in Europa e nel Mondo. Rendiamo quindi onore ai giovani Europei che ora versano il sangue fino all’estremo sacrificio, non solo per difendere la propria terra, la propria patria e i propri figli. Ma per dimostrarci che proprio nell’ora più buia non si può rinunciare a comportarsi da uomini ritti in piedi tra le macerie. Il destino dell’Europa deve fondarsi sul loro esempio e se ‘alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà’, oggi è arrivato il momento in cui la Civiltà europea deve rimettersi in marcia per ritrovarsi libera, forte ed indipendente a compiere la sua opera storica dopo ‘il rude e sanguinoso tirocinio delle trincee’”.