CUNEO - I coniugi Regeni a Scrittorincittà: 'Lottando per Giulio ci battiamo per i diritti di tutti'

La storia del ricercatore universitario ucciso in Egitto nel 2016 ripercorsa sul palco del cinema Monviso dai genitori Paola e Claudio

a.d. 17/11/2018 13:47

Due genitori che lottano per la giustizia, due genitori che dal 3 febbraio 2016 in poi hanno dedicato la loro vita alla ricerca della verità: sono Paola e Claudio Regeni, madre e padre di Giulio, ricercatore universitario scomparso in Egitto il 25 gennaio 2016 e ritrovato senza vita otto giorni più tardi. Un delitto sul quale tutt'ora si indaga, nel quale tutt'ora resistono diverse ombre: una piena verità, insomma, ancora non c'è. La cercano, come detto, i genitori di Giulio, che stamattina, sabato 17 novembre, hanno incontrato al cinema Monviso di Cuneo gli studenti delle scuole superiori cuneesi nell'ambito della rassegna “Scrittorincittà”. Accompagnati dall'avvocato Alessandra Ballerini, i coniugi friulani hanno offerto i loro ricordi e le loro riflessioni ad un pubblico giovanissimo, coinvolto in un continuo dialogo attorno alla figura di Giulio.
 
Oggi qui abbiamo la testimonianza di due persone che non hanno scritto la storia, ma che la stanno vivendo”, così lo scrittore Andrea Valente, moderatore dell'incontro, ha aperto la mattinata. “Non possiamo permettere che servano decenni per arrivare alla verità, - ha spiegato Alessandra Ballerini, legale che assiste la famiglia Regeni – perchè la battaglia dei genitori di Giulio dev'essere la battaglia di tutti: i diritti umani devono valere per tutti, e occupandoci dei diritti di Giulio noi lottiamo per i diritti di tutti. Ammiro Paola e Claudio per la forza con cui lottano per la loro causa: per loro è una grande fatica parlare di loro figlio, ma solo così è possibile tenere alta l'attenzione sul caso e continuare a cercare la verità. Hanno reso pubblico un dolore privato con una forza invidiabile, è solo grazie a loro se a distanza di quasi tre anni nessuno ha dimenticato Giulio”. Una storia, quella del ricercatore universitario ucciso tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 2016, che ha toccato profondamente l'opinione pubblica in Italia, ma anche in Egitto: “Anche gli egiziani ci chiedono di continuare a lottare per la verità. In media tre o quattro persone al giorno, in Egitto, vivono lo stesso destino che è toccato a Giulio. Parliamo di un paese in cui una frase “sbagliata” scritta su Facebook può comportare l'arresto e la condanna a morte: questo è lo stato attuale delle cose in Egitto. Come ho detto, lottare per i diritti di Giulio significa lottare per i diritti di tutti”.
 
Quando il microfono è passato tra le mani di Paola e Claudio Regeni, poi, l'incontro si è addentrato nei ricordi più intimi della famiglia, coinvolgendo anche gli studenti presenti, che hanno partecipato rivolgendo ai genitori di Giulio diverse domande. Ricordi che il papà e la mamma del ricercatore friulano custodiscono gelosamente: “Non abbiamo mai autorizzato, e mai lo faremo, libri o canzoni sulla storia di Giulio. – ha spiegato la madre – Vogliamo essere noi a raccontare chi era nostro figlio, non qualcuno che non l'ha mai conosciuto. In questi anni abbiamo dovuto proteggerci anche da una certa parte della stampa che ha restituito un'immagine distorta della persona che era Giulio”. 
 
Dopo il confronto con gli studenti, Paola e Claudio Regeni torneranno sul palco del Monviso oggi pomeriggio, alle ore 16.30, per l'incontro aperto al pubblico.


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