Riceviamo e pubblichiamo l’intervento della FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale) di Cuneo sui disservizi registrati a capodanno dal servizio di continuità assistenziale:
Tre giorni di assoluto e totale delirio; questo il bilancio delle festività di fine anno nel servizio di Continuità Assistenziale di tutta la provincia di Cuneo.
La centrale “laica” (cioè non gestita da medici) di Saluzzo del 116117 (nuovo numero europeo della ex Guardia Medica), deputata a recepire tutte le richieste indifferibili destinate al servizio di Continuità Assistenziale della provincia Granda, è andata completamente in tilt durante la “tre giorni di Capodanno”, determinando ritardi e disservizi inaccettabili per gli utenti.
Complici il notevole incremento dei pazienti positivi al COVID-19 e la concomitante difficoltà a reperire spazi liberi per l’esecuzione dei tamponi (di diagnosi o guarigione), si è creato un vero e proprio iperafflusso di chiamate in ingresso al numero unico della centrale che di fatto è andato in cortocircuito. Come inevitabile risultato si sono create ingenti code e tempi di attesa estremamente dilatati per chi tentava di mettersi in contatto con gli operatori laici della centrale (spesso per altro non riuscendo neppure a prendere la linea), e tempi ancora maggiori per poter conferire direttamente con un medico: sono state segnalate dai pazienti attese di 6-7 ore dal momento della chiamata prima di essere messi in contatto con il sanitario della sede di competenza. E qualcuno non è riuscito affatto a parlare ad un medico.
Questo sistema del numero unico 116117 e della relativa centrale laica provinciale, ha soppiantato, negli scorsi mesi, i preesistenti sistemi già operativi nelle ASL Cuneesi, determinando la chiusura, contro il volere degli stessi medici operanti nel servizio, della Centrale Medica dell’ASL CN1 che era deputata alla ricezione e alla funzione di “filtro” delle richieste provenienti dalla popolazione. Una situazione di criticità organizzativa e gestionale più volte denunciata da tutta la FIMMG, sia a livello locale che a livello Regionale: era del tutto prevedibile una debacle del nuovo modello, inutilmente “burocratico” e troppo farraginoso per i sanitari e lontano dalle esigenze di una presa in carico rapida ed efficiente dei pazienti.
Purtroppo ci si è dovuti scontrare con la realtà di un sistema poco “snello” e lontano dai meccanismi di cura e assistenza propri della medicina del territorio, passando attraverso un inevitabile disservizio per gli utenti, ancor più drammatico in questo periodo di pandemia; tutto consegue alla ottusa volontà delle autorità regionali di rimanere sorde alle ripetute richieste di confronto con chi vive e quotidianamente conosce il lavoro e le necessità assistenziali dei cittadini.
FIMMG è assolutamente disposta a ridiscutere gli attuali (fallimentari) modelli messi in atto per il servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), purché si prendano in considerazione le peculiarità e le capacità dei professionisti impegnati in prima linea, modulandole e adattandole alle esigenze dei cittadini e alle caratteristiche proprie dei vari luoghi e territori.
Il sistema deve essere essere costruito a partire dai cittadini e dai Medici e non secondo astratti modelli pensati e costruiti da burocrati; solo così l’esperienza di molti anni non verrà perduta ma potrà essere migliorata.
Altrimenti il “disastro di Capodanno” non sarà che il primo di tanti.
Direttivo FIMMG Continuità Assistenziale Cuneo