Che fare per difendersi dal “bombardamento” dei piccioni a Cuneo? Se ne parla in Consiglio comunale, dove il tema è stato sollevato da Noemi Mallone di Fratelli d’Italia a seguito, precisa la neoconsigliera, di “numerose segnalazioni dei cittadini in merito alla scarsa pulizia e all’incuria della città”.
Già nel 2016 l’istituto magistrale era stato teatro di proteste studentesche e interventi di sanificazione per la presenza di zecche portate proprio dalle colonie di piccioni, ha ricordato Mallone. “Le nidificazioni - ha aggiunto - si concentrano in corso Nizza e nelle zone limitrofe sporcando i marciapiedi e i dehor dei locali, numerosi sono anche in via Roma: qui alcuni locali utilizzano dissuasori elettrici e ultrasuoni ma è necessario un ulteriore contenimento”. L’esempio a cui si guarda è quello del comune di Padova, dove la locale amministrazione ha vietato di somministrare cibo ai volatili e obbligato i proprietari degli stabili a porre in essere le misure necessarie per evitare gli stanziamenti di colonie. Oltre a censire la popolazione dei colombi, nella città del Santo si fa uso anche di mangime antifecondativo.
Da Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) arriva un monito: “L’abbattimento è una soluzione temporanea e i dissuasori elettrici possono danneggiare anche altre specie di uccelli. Ma chi dà da mangiare ai piccioni non si rende conto che non fa del bene agli animali: l’ampliamento delle colonie porta infatti a malattie”. “La questione coinvolge anche gli amministratori di condominio” avverte Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni, portando il suo esempio in qualità di esercente in via Dronero: “Ho dovuto interpellare tante volte l’amministratore del condominio della mia libreria per trovare un modo per cacciare i piccioni. Tutte le vie laterali del centro storico sono sporche, proprio qui vicino basta vedere lo schifo che c’è nell’area tra il municipio e la chiesa di Santa Maria”. In merito alla questione connessa dell’abbandono dei rifiuti, il consigliere ha formulato un auspicio: “Spero che col nuovo appalto si trovi una soluzione rispetto allo spettacolo indecente degli angoli dedicati all’abbandono selvaggio di rifiuti”.
Proprio sul nuovo appalto si concentra la risposta dell’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis: “Col nuovo appalto sono previsti quattro passaggi all’anno della spazzatrice per la pulizia dei portici: in precedenza ne era previsto uno solo. A rotazione verranno puliti tutte le mattine i pilastri dei portici”. L’assessore conferma inoltre che in tutto il centro storico è previsto il passaggio verso il modello di raccolta di rifiuti porta a porta: “Partendo da piazza Boves, che è l’area più critica, provvederemo in modo graduale, informando cittadini e comitati di quartiere, a eliminare i cassonetti esterni che sono sporchi e male utilizzati”. Da Demichelis, però, giunge anche un rimprovero: “Se tutti constatiamo che la città è sporca, dobbiamo anche dire che qualcuno la sporca. Il regolamento di polizia municipale stabilisce che i proprietari di fabbricati hanno l’obbligo di provvedere alla pulizia nel loro tratto di marciapiede: occorre quindi collaborazione”.
Il collega di giunta Luca Serale, assessore alle Strade, ricorda che il problema dei piccioni riguarda non solo il centro storico e l’altipiano ma anche le frazioni: “Esistono piani quinquennali di contenimento dei piccioni a gestione provinciale, il nostro partirà nel 2023. Il primo adempimento è il censimento del numero di piccioni presenti”. Tutto quindi è in mano alla Provincia, compresa la disciplina dei sistemi utilizzati per scacciare i volatili: “Non sono ammessi altri interventi, come il ricorso ai falconieri, alle armi da fuoco o a farmaci”.