Fine settimana di mobilitazione per l’Associazione Radicali Cuneo, nella giornata di sabato 11 settembre si terrà un flash-mob in via Roma a Cuneo, in sostegno delle donne afghane. A 20 anni dall'attentato delle Torri Gemelle, dopo il disastroso ritiro dall'Afghanistan, si manifesta per il rispetto dei diritti umani e una mobilitazione transnazionale.
"La situazione in Afghanistan è precipitata in una autentica tragedia umanitaria. In occasione del ventennale dall'attentato delle Torri Gemelle l’associazione, insieme a Radicali Italiani, lancia una mobilitazione nazionale di sostegno alla popolazione afghana, colpita dalla violenza dei talebani. Una mobilitazione in particolare rivolta a sostegno delle donne che ogni giorno cercano nuovi modi per organizzarsi così da resistere alla repressione delle libertà, nonostante il forte pericolo che corrono" spiega il sodalizio in una nota stampa diffusa in mattinata.
"Una iniziativa nonviolenta aperta a tutti i cittadini, le associazioni e i partiti che vogliamo realizzare portando in mano ciascuno un fiore per le donne di Kabul a simboleggiare la necessità di vicinanza e di mobilitazione nazionale e transnazionale di fronte alle violenze in atto. Un fiore a simboleggiare la necessità di accogliere e aiutare chi fugge, innanzitutto da parte degli stati europei. Per questo i radicali Cuneesi si appellati al governo italiano e a tutti i governi europei per incentivare il rilascio di visti per motivi di studio e salvare la vita a tante studentesse afghane, nonché per aprire ogni possibile corridoio umanitario per chi scappa dalle atrocità in atto" prosegue il comunicato.
Continua intanto la raccolta firme per il Referendum Eutanasia anche in questo weekend, con una particolare occasione, una delegazione dell’Associazione Radicali Cuneo si recherà nella mattinata di domenica 12 settembre presso le case circondariali di Cuneo e Fossano, accompagnati dagli autenticatori.
Alle ore 9 i volontari faranno ingresso nelle carceri per raccogliere le sottoscrizioni dei detenuti, non solo per il Referendum Eutanasia, ma anche per il Referendum sulla Giustizia e sulla Caccia. Un momento davvero importante, in quanto l’ingresso in carcere per gli attivisti, non era consentito da ormai quasi due anni a causa della pandemia.