Si è concluso ieri (18 dicembre 2022) il weekend di mobilitazione di Radicali Cuneo “G. Donadei” dal titolo “aboliamo il carcere”. Due giorni di tour dei quattro istituti penitenziari della Provincia di Cuneo: la casa lavoro di Alba, la casa di reclusione di Saluzzo, la casa circondariale di Cuneo e la casa di reclusione di Saluzzo. In totale quattordici attivisti e simpatizzanti hanno fatto visita alle comunità delle carceri, con particolare attenzione alla situazione dei detenuti e del personale. Al termine della mobilitazione gli attivisti hanno annunciato che il deputato di +Europa Riccardo Magi presenterà un’interpellanza parlamentare sulle criticità riscontrate.
“È stato un weekend impattante - dichiarano in una nota Filippo Blengino, Alexandra Casu e Sabatino Tarquini, rispettivamente Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Cuneo - e molto utile per comprendere le criticità delle nostre carceri. Il sistema, così come pensato, ha fallito: il tasso di recidiva è altissimo, i progetti rieducativi sono complessivamente insufficienti, pur avendo riscontrato alcuni progressi rispetto al passato, il personale lavora in condizioni difficili. Al contrario i dati ci dimostrano che pene alternative al carcere sono effettivamente riabilitative, considerando che il tasso di recidiva è molto basso. Abolire il carcere, soprattutto per i reati meno gravi, come strumento di rieducazione dei condannati significherebbe anzitutto adeguarsi alla Costituzione e prendere una decisione di buon senso, che converrebbe anche ai contribuenti. In tutte quattro le carceri i detenuti ci hanno raccontato che il magistrato di sorveglianza è quasi assente: le domande vengono esaminate dopo molti mesi. Sicuramente c’è una carenza di magistrati in servizio, ma le lentezze e l’assenza in carcere sono inaccettabili”.
Casa di reclusione di Saluzzo
“Il carcere - dichiarano i radicali - è molto lontano dalla città e manca un collegamento di trasporto pubblivo. La struttura è composta da un padiglione moderno e da uno obsoleto. Nel padiglione vecchio mancano le docce nelle celle, in violazione del Regolamento penitenziario. Una situazione non trascurabile, sulla quale ad inizio anno presentammo una diffida e successivamente un esposto. La sala colloqui necessita di lavori di ristrutturazione ed è fondamentale realizzare un’area verde esterna per i figli degli utenti. Il personale è molto carente, specie quello di Polizia penitenziaria, a fronte di quasi 400 detenuti. In quasi tutti i corridoi si notano sacchi della spazzatura e sporcizia varia. I detenuti hanno la possibilità di una sola videochiamata alla settimana di 40 minuti, a differenza che negli altri istituti”.
Casa lavoro di Alba
“La casa lavoro di Alba - continuano gli attivisti - ha un padiglione ancora chiuso: i lavori di ristrutturazione sono ufficialmente iniziati a luglio 2022. L’utenza è composta prevalentemente da internati, cioè persone con problemi psichiatrici che hanno scontato la pena ma che vengono considerate ancora ‘pericolose’. Una struttura sicuramente inadatta ad ospitare un’utenza di questo tipo. Le principali problematiche che abbiamo riscontrato sono la mancanza dello psichiatra ogni giorno, come previsto, il quale entra in carcere solamente il venerdì. Assente un collegamento di trasporto pubblico con la città e al personale di Polizia Penitenziaria mancano divise e scarpe. La struttura ha una piccola palestra, con materiale carente e deteriorato, una biblioteca, un’aula scolastica. All’interno dell’istituto è presente un campo da calcio ed un vigneto”.
Casa di reclusione di Fossano
“La struttura di Fossano - proseguono Blengino, Casu e Tarquini - è composta da ampi cortili, da una scuola, un teatro, e più laboratori della scuola edile. La maggior parte dei detenuti è impegnata in attività lavorative o scolastiche. Un carcere dalle dimensioni umane, in cui il tasso di recidiva è sotto la media”.
Casa circondariale di Cuneo
“Sono ancora in corso - concludono - i lavori del padiglione ex giudiziario; nel 2023 saranno finalmente riaperte le serre. Accompagnati dal nuovo direttore abbiamo visitato più sezioni, in molte delle quali si sta arrivando all’apertura delle celle per 12 ore al giorno (lo scorso anno erano 8, n.d.r.). Abbiamo riscontrato una carenza del personale. Il carcere ospita il cosiddetto 41bis, che noi riteniamo totalmente incostituzionale”.