CUNEO - "I ritrovi al Parco Fluviale? Sono persone che verrebbero scacciate da qualsiasi luogo dell'altipiano"

Dopo l'articolo che denunciava la presenza di bivacchi e di una tenda alle Basse di Stura ci scrive la Rete Minerali Clandestini

Redazione 12/05/2021 08:53

Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Rete Minerali Clandestini.
 
Gentile direttore,
abbiamo letto l'altro ieri sul suo giornale l’articolo redazionale che descrive una situazione di presunto degrado e pericolo per un possibile bivacco in riva allo Stura nel tratto tra la pedancola Vassallo ed il viadotto Soleri.
 
Anche noi, circa 2 mesi fa, passeggiando in loco abbiamo notato un gruppo di persone che soggiornava sul posto. Siccome la stagione era ancora piuttosto fredda, ci siamo stupiti della loro presenza e ci siamo avvicinati a loro per capire in che modo potessimo aiutarli. Con una certa sorpresa ci siamo visti accogliere bene ed alcuni ci hanno parlato della loro situazione. Sono ragazzi giovani, 20/30 anni, molti lavorano nell’agricoltura e si sono fermati a Cuneo a causa del covid che non gli ha consentito di spostarsi in altre parti d’Italia. Alcuni hanno lavorato nel settore della ristorazione, ma hanno perso il posto di lavoro per le chiusure. In questa situazione, ormai da oltre un anno, hanno perso i già limitati introiti: chi ha un’abitazione non è più in grado di pagare affitto e bollette. Tutti sono costretti a recarsi alla mensa Caritas per mangiare e molti alla Croce Rossa per dormire, nessuno di loro dorme al fiume anche perché sono ben consci del pericolo rappresentato dall’acqua.
 
Si trovano in quel luogo esclusivamente nelle ore diurne per stare in compagnia e consumare cibi tipici, ben consapevoli che verrebbero scacciati da qualsiasi luogo che frequentassero sull’altipiano. Tra le cose che ci hanno chiesto per prime, oltre ad un po’ del nostro tempo per offrirgli la nostra amicizia, ci sono stati i sacchetti della spazzatura perché è loro intenzione tenere pulita l’area, addirittura uno di loro ci ha spiegato che fa lo spazzino volontario, dotato di una pinza apposita per raccogliere anche i rifiuti prodotti da altri. E noi nelle visite settimanali che da allora facciamo, abbiamo avuto modo di constatare che il luogo è pulito. Stiamo cercando di metterli in contatto con chi sul territorio offre opportunità di lavoro o di accrescimento culturale, soprattutto per provare con umiltà a contrastare le possibili conseguenze umane della inattività e del bisogno economico.
 
Noi non abbiamo conoscenza delle situazioni pregresse lamentate nell’articolo e non intendiamo metterle in dubbio, pensiamo semplicemente che i fattori degradanti siano spesso conseguenza dell’abbandono sociale cui le persone deboli e prive di risorse sono sottoposte. Siamo convinti che anche se in futuro riuscissero tutti a trovare un lavoro, sentirebbero sempre la necessità di avere un luogo nel quale incontrarsi liberamente tra amici e che la comunità cuneese
dovrebbe farsi carico di offriglielo. Non solo, forse nella comunità cuneese molti sarebbero felici di poter accedere alla loro amicizia. Se qualcuno fosse interessato ad unirsi a noi, lasciamo al giornale i nostri recapiti.
 
Se lei direttore lo riterrà opportuno, saremo anche disponibili ad informare i suoi lettori sull’evolversi della situazione nei prossimi mesi.
 
Cordiali saluti, Andreana, Marina, Norma, Franco, Germano, Oreste della Rete Minerali Clandestini

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