Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla protesta di vari settori dell’economia rispetto ai ristori previsti dopo le nuove misure di contenimento della diffusione del Covid-19 introdotte dal Governo. Uno di questi, non ancora “sceso in piazza”, è quello degli agenti e rappresentanti di commercio che è, si può affermare, trasversale a tutte le categorie economiche.
“I sostegni previsti dal Dl Ristori - afferma Arcangelo Galante, presidente del Sindacato Agenti e Rappresentanti di Commercio Fnaarc-Confcommercio della provincia di Cuneo – devono essere estesi anche alla nostra Categoria, per la sua sopravvivenza, a partire dai colleghi che lavorano nel turismo e nella ristorazione, le cui attività sono di fatto azzerate dalle restrizioni previste dai dpcm e dalle ordinanze regionali; inoltre, siamo in attesa da mesi che il Ministro Catalfo firmi l’erogazione dell’anticipo sul Firr, già deliberato da Enasarco”.
“La nostra Federazione, insieme alle altre sigle sindacali – continua Arcangelo Galante - ha scritto al Governo per chiedere una correzione immediata, in quanto i Colleghi del settore Ho.Re.Ca., in particolare, le cui attività sono limitate in modo rilevante dalla sospensione dei servizi della ristorazione (ristoranti, bar, locali serali, catering), non sono una specifica figura professionale inquadrabile sotto determinati codici Ateco; per questo, rischiano di perdere il
giusto diritto al contributo a fondo perduto. I codici indicati nell’allegato al Decreto dovrebbero ricomprendere i settori generali cui appartengono le categorie dei grossisti e degli agenti e rappresentanti di commercio, consentendo agli interessati di poter autocertificare, sotto la propria responsabilità (assoggettabile a successivi controlli), di non poter svolgere, a causa delle limitazioni previste dal DPCM del 26 ottobre, la propria attività, corrispondente per la parte
prevalente alla conclusione di contratti di fornitura nei confronti del settore hotel, ristorazione e catering”.
“Si tratta - interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – di una situazione assurda, che gli intermediari operanti nei settori beneficiari del decreto “Ristori” ne siano esclusi; la Confederazione si sta già muovendo in tal senso”. “Nel perdurare della situazione attuale – conclude Galante - il Sindacato provinciale si riunirà a breve per valutare eventuali manifestazioni che mettano in risalto agli occhi dell’opinione pubblica il dramma della Categoria”.