“I temi chiave per il 2021, quelli su cui fondare il futuro della nostra regione, saranno tre: sicurezza sanitaria, recovery plan e programmazione europea 2021-2017. Sono questi pilastri su cui dobbiamo poggiare un vero ‘Patto per il Piemonte’, superando le divisioni e creando un fronte unito”. Lo ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio durante la conferenza stampa di inizio anno, che si è svolta in collegamento streaming stamattina, lunedì 4 gennaio. Affiancato da tutti i membri della sua Giunta, Cirio ha fatto il punto sull’anno appena concluso, tracciando poi i programmi futuri dell’amministrazione regionale.
Nel riepilogo delle attività del 2020, inevitabilmente, a monopolizzare lo spazio è stata l’emergenza Coronavirus, un’emergenza che in Piemonte si è aperta il 21 febbraio con la scoperta dei primi casi: “Veniamo da un anno complicato, - ha commentato il presidente - in cui la vita di ognuno di noi è stata toccata e stravolta. L’emergenza ci ha costretti a rivedere i nostri programmi, ci ha fatto paura. Questa emergenza ci ha fatto constatare le eccellenze straordinarie del nostro sistema sanitario, ma anche le gravissime carenze: la pressoché totale assenza di un sistema di medicina territoriale, la mancanza di un filtro tra territorio e ospedali, vittima di tagli e mancati investimenti nel corso degli anni”.
A fare un approfondito resoconto delle attività del 2020 dal punto di vista della gestione della pandemia è stato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, che ha a sua volta sottolineato come la Regione abbia “affrontato l’emergenza con organici e strutture sanitarie drasticamente mutilati da anni di tagli”: “Avevamo 327 posti in terapia intensiva, oggi sono 614. Avevamo due soli laboratori per processare tamponi, oggi sono 32. Abbiamo emesso oltre 50 ordinanze per le misure di contenimento del contagio, abbiamo distribuito 34,2 milioni di dispositivi di protezione, altri 120 milioni sono ancora in giacenza. Ad oggi abbiamo somministrato 860 mila vaccini antinfluenzali, contro i 600 mila del 2019. Abbiamo assunto 4.799 operatori sanitari, tra medici, infermieri e altro personale: uno sforzo enorme”.
Durante la conferenza stampa il presidente Cirio ha sottolineato più volte come la Regione Piemonte sia riuscita “ad affrontare l’emergenza senza generare nuovi debiti, e continuando ad onorare quelli ereditati dalle passate gestioni”: “Nel 2020 abbiamo avuto 200 milioni di euro di entrate in meno rispetto al 2019: ne sono stati ristorati dallo Stato circa 160, abbiamo dovuto trovare 40 milioni aggiuntivi. Inoltre il Piemonte è stato tra le poche Regioni a corrispondere ristori veri a imprenditori e commercianti, direttamente sui conti correnti. In molti mi dicono che gli unici soldi dall’inizio dell’emergenza li hanno ricevuti dalla Regione”.
Negli interventi dei vari assessori, infine, sono stati illustrati i programmi futuri: dalla riforma della medicina territoriale con la creazione del dipartimento
“Azienda Zero” agli investimenti per il settore della cultura, passando per un nuovo Testo unico per superare la vecchia legge regionale sull’urbanistica, per la creazione dei Distretti commerciali e per gli interventi per il mondo dello sport.