Andremo a votare sul referendum per l'alta velocità? L'ipotesi sembra prendere forma. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha inviato al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, una lettera con la quale chiede di permettere una consultazione popolare sulla Torino-Lione il 26 maggio, in contemporanea con le elezioni europee e regionali. In caso di risposta affermativa, la Regione specificherà il testo del quesito.
Nella lettera Chiamparino scrive che “nell’analizzare con preoccupazione la situazione di incertezza che si è venuta a generare intorno alla regolare esecuzione dei lavori di realizzazione del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino- Lione e del rispetto degli accordi internazionali che vedono impegnata l'Italia, il Consiglio regionale del Piemonte mi ha dato incarico, con un ordine del giorno del 26 febbraio, di verificare la procedibilità di una consultazione popolare da effettuarsi ai sensi dell’articolo 86 del nostro Statuto. A tal fine l'eventuale svolgimento della consultazione popolare nello stesso giorno delle imminenti consultazioni elettorali europee, regionali e amministrative, il prossimo 26 maggio, permetterebbe di ottenere la necessaria garanzia di regolarità e nel contempo di conseguire un significativo risparmio economico. Auspico che questa richiesta possa trovare la sua piena condivisione, tale da imprimere l'indirizzo per l'adozione di tutti i necessari e conseguenti provvedimenti a livello statale, in relazione ai quali l'amministrazione regionale porrebbe in essere i propri provvedimenti".
Nel motivare la richiesta, il presidente sostiene che “anche se la consultazione popolare potrebbe essere svolta con metodi diversi dai tradizionali sistemi di voto elettorale, un tema così delicato pretende di essere affrontato con uno strumento di voto certo e trasparente” e precisa che “tale consultazione riguarderebbe l'impegno per la Regione Piemonte di attivarsi in tutte le sedi per la rimozione degli elementi di impropria protrazione delle attività di realizzazione dell'opera e degli effetti negativi immediati sia sul territorio, per la mancata attivazione dei cantieri di lavori, sia prospettici, conseguenti all'isolamento del territorio dai grandi collegamenti di trasporto europei".
Rispondendo rivoltegli dai giornalisti durante la presentazione della lettera, Chiamparino ha poi dichiarato di ritenere “che la maggioranza dei piemontesi sia favorevole alla Torino-Lione, e che la consultazione possa servire al Governo per decidere, in quanto può essere utile a tutti coloro che vogliono uscire dalla situazione di incertezza che ancora c'è. Anche perché temo che il perdurare dell'incertezza, se dopo la tornata europea e amministrativa saremo ancora impantanati nell'attuale situazione, non ci dia garanzia che i fondi attualmente stanziati dall'Europa restino destinati alla Torino-Lione. La nuova Commissione e il nuovo Parlamento potrebbero essere indotti a non considerare più questa infrastruttura prioritaria, come è adesso, e qualche Paese potrebbe chiedere che il Corridoio 5 passi al di sopra della Alpi”. Ha poi aggiunto che “la consultazione è un modo per distinguere la Tav dal risultato delle elezioni”.
Infine, il presidente ha precisato di aver “preso atto con soddisfazione che Telt, con grande abilità diplomatica, è riuscita a dare il via alla parte propedeutica dei bandi”.
La risposta di Matteo Salvini non ha tardato ad arrivare: "Magari... ma Chiamparino ignora: non si può, non si può perché manca la legge della Regione Piemonte. E si potrebbe fare cambiando la Costituzione, cosa che sono dispostissimo a fare perché io i referendum li adoro". Lo ha detto a Matera il vicepremier e ministro dell'Interno.