Riceviamo e pubblichiamo:
Ieri, 7 ottobre, come spesso mi capita in alcune mattine più assonnate, prima di prendere servizio mi sono presa un caffè al bar del Ospedale Carle, dove presto servizio e la ragazza al banco mi dice “ti darò una notizia che ti rovinerà la giornata: il bar del Carle dal 1 novembre sarà chiuso per almeno 18 mesi”. Dal 1 novembre, infatti, inizieranno i lavori al presidio Carle per la messa in sicurezza antisismica previsti già da alcuni mesi.
Bevo il mio caffè e penso a tutti i pazienti che incontro nei corridoi ogni giorno, oncologici, dializzati, persone che si fermano in ospedale tutto il giorno per effettuare gli esami di prericovero per il day service, per la terapia o per la dialisi.
Ora mi chiedo, come è possibile lasciare questo tipo di pazienti già fragili, insieme ai familiari che li accompagnano senza un servizio di ristoro caldo? Possibile che in tutti questi mesi di riorganizzazione di reparti e di servizi, non si sia riuscita a trovare una soluzione per non chiudere definitivamente il bar? Considerando anche il fatto che l’ospedale Carle non si trova in centro città e non sono presenti molti locali nelle vicinanze in grado di dare questo genere di servizio.
È necessario far sapere a quanti più cittadini possibili quello che avverrà a breve, per sensibilizzare e far capire alla direzione sanitaria la necessità di dover trovare il modo di non far chiudere un servizio necessario per il nostro ospedale.
Lettera firmata