Le case protette per tutelare donne e minori vittime di violenza in provincia di Cuneo non bastano. La Cooperativa Sociale Fiordaliso ha all’attivo otto case, che in questo momento accolgono otto donne e nove minori, ma la domanda supera i posti disponibili: quattro sono i casi in lista d’attesa per l’inserimento. Per questo motivo il 3 ottobre Eva Garelli (operatrice antiviolenza della Fiordaliso) e Pietro Vertamy (fotografo ed esperto di cammini), accompagnati dal fedele Tumpi, sono partiti dal Duomo di Cuneo con l’obiettivo di arrivare a Roma a piedi: novecento chilometri per raccogliere i fondi per una nuova casa rifugio nel cuneese. La cooperativa ha ricevuto la casa in regalo, ma per utilizzarla dovrà essere ristrutturata.
Garelli e Vertamy sono arrivati a Roma ieri, dopo aver attraversato mezza Italia a piedi per raccogliere fondi, ma anche per fare prevenzione sul territorio. “L’accoglienza con l’avanzare delle settimane è andata migliorando perché la notizia del cammino si è diffusa ed è arrivata anche ai comuni più piccoli, questo ci ha permesso di fare incontri tutte le sere. Le realtà del territorio si sono attivate, abbiamo fatto eventi con le scuole e aperitivi di autofinanziamento”, racconta Eva Garelli.
Gran parte del lavoro fatto dalla Cooperativa Sociale Fiordaliso è dedicato alla prevenzione: “Solo così si può creare un cambiamento duraturo che può finalmente portare a una riduzione dei casi di emergenza e delle richieste di aiuto”. Agire solo sulla repressione non basta a contrastare un fenomeno radicato come quello della violenza contro le donne. “Le case rifugio non saranno mai abbastanza se non cominciamo a lavorare tutti e tutte insieme per cambiare le basi della cultura di questa società – continua Garelli –. È un processo molto lento, che però porta a risultati duraturi ed efficaci”.
Dopo il lungo cammino oggi la Cooperativa Sociale Fiordaliso sarà ricevuta in conferenza stampa alla Camera, a Roma. L’obiettivo è quello di far luce sull’importanza di lavorare contemporaneamente su più fronti, sottolineando il prezioso lavoro che fanno i centri antiviolenza di tutta Italia, a cui spesso mancano risorse e spazi.
Intanto, la raccolta fondi per la nona casa protetta nel Cuneese va avanti. Fino a fine febbraio è possibile contribuire all’iniziativa, aiutando donne e minori maltrattati a costruirsi una nuova vita lontano dalla violenza. Nel frattempo, come ricorda Garelli, è necessario un cambio di passo per capire che la violenza contro le donne è un fenomeno radicato, spesso nascosto, ma che con l’acquisizione di consapevolezza e di uno sguardo libero dagli stereotipi si può contrastare.
Per sostenere la ristrutturazione della nona casa antiviolenza della Cooperativa Sociale Fiordaliso è possibile donare con un bonifico bancario, tramite il qr code (nelle immagini) o a questo
link.
IBAN: IT41Q0503410200000000090487
Intestazione: Cooperativa Sociale Fiordaliso ONLUS
Causale: EROGAZIONE LIBERALE PER CAMPAGNA CASA IN SOSPESO