CUNEO - Il centrosinistra cuneese contro la fiera della maternità surrogata: “La GPA è illegale”

Un ordine del giorno della maggioranza condanna l’evento milanese “Wish for a Baby”. Già nello scorso Consiglio comunale era emersa contrarietà all’utero in affitto

Andrea Cascioli 19/05/2023 16:48

Un ordine del giorno per condannare la fiera della maternità surrogata di Milano: la presa di posizione arriva dai gruppi della maggioranza cuneese di centrosinistra. Nel testo si esprime “totale disappunto” nei confronti dell’evento intitolato “Wish for a Baby”, in programma nel capoluogo meneghino questo fine settimana.
 
Un evento, già stato proposto e poi annullato lo scorso anno, che i consiglieri cuneesi di maggioranza stigmatizzano aggiungendo “l’auspicio che manifestazioni del genere non possano essere riprodotte in altre città italiane”. L’ordine del giorno sottolinea che la normativa nazionale “non solo vieta e sanziona la gestazione per altri realizzata in Italia, ma punisce anche la semplice propaganda, là dove afferma che ‘Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a dite anni e con la multa da 60.000 a un milione di euro’”. Ciò che accade a Milano, secondo i proponenti, “lascia ragionevolmente prevedere la possibile commissione del reato”.
 
Nel 2022 l’ente promotore della fiera era F2F, un’agenzia che già in precedenza aveva organizzato simili iniziative a Berlino, Colonia, Parigi e Monaco. Quest’anno la manifestazione è organizzata dalla società inglese Five Senses Media, nata poco più di un anno fa sulle ceneri di F2F Media, posta in liquidazione volontaria. Anche in base a quanto riportato sul sito si può presumere che le due agenzie lavorino in continuità su questa proposta: “Nell’evento in programma a Milano, - si fa notare - tra gli sponsor della rassegna compare la ‘community’ Babble, che tra le pagine collegate al sito di «Wish for a baby» offre consulenze dettagliate per intraprendere il percorso di surrogazione di maternità, vietata in Italia. Non solo: nella lista delle cliniche collegate alla manifestazione, c’è il Gruppo Garavclas, che tra i servizi garantiti offre anche la maternità surrogata”.
 
“Dietro tale pratica - rilevano i gruppi del centrosinistra - ci sono donne usate come strumento per funzioni riproduttive, con i loro diritti inalienabili annullati o sospesi dentro procedure contrattuali, e bambini esposti a una pratica clic determina incertezze sul loro status e, quindi, sulla loro identità nella società”. La condanna della pratica dell’utero in affitto era emersa con chiarezza anche nel dibattito dell’ultima seduta, quando l’assemblea civica aveva discusso la mozione sulla registrazione anagrafica delle famiglie omogenitoriali. Anche i favorevoli - la maggioranza dei consiglieri pro Manassero, con più incertezze nel gruppo Centro per Cuneo che al momento del voto si era poi diviso in tre - rimarcavano la necessità di distinguere il tema da quello della legalizzazione dell’utero in affitto. Con quest’ordine del giorno il Pd a trazione Schlein si riavvicina ai centristi, dopo aver portato avanti la causa delle famiglie arcobaleno su impulso dei Radicali e insieme ai due gruppi dell’opposizione di sinistra (Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia). Il voto sull’ordine del giorno, nel Consiglio comunale della prossima settimana, sarà un banco di prova per la tenuta di questa rinnovata intesa sui temi etici.

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