Lunedì 9 settembre assumerà il comando del III Reggimento Lombardia a Milano, ennesimo passaggio importante di una florida carriera nell'Arma dei carabinieri. Se nella vita avesse fatto altro, è probabile che avrebbe avuto il medesimo successo. Con un nome così, Rocco Italiano, avrebbe potuto fare l'attore, produrre liquori e chissà cos'altro, ma il suo senso del dovere e delle istituzioni non consente di immaginarlo in un altro ruolo. Gioviale e sempre pronto alla battuta, il colonnello ha incontrato oggi, giovedì 5 settembre, i giornalisti della provincia per un saluto prima della partenza per la città della Madonnina.
“Siamo arrivati ai titoli di coda di un film straordinario, in cui gli attori protagonisti sono stati i 'miei' carabinieri, di ogni ordine e grado - ha detto ripensando ai tre anni di servizio nella Granda –. Saranno loro a mancarmi di più". “È un'altro vagone che si attacca al treno della mia vita”. Partito 29 anni fa da Reggio Calabria, Italiano è al decimo trasferimento ma, come spiega lui stesso, non ci si abitua mai: “Vivo intensamente questi giorni, combattuto tra la voglia di cominciare una nuova avventura e il desiderio di non lasciare Cuneo”.
Lo sostituirà Pasquale Del Gaudio, in arrivo dal comando provinciale di Lecco. “È un ragazzo in gamba, non è la prima volta che le nostre vite si incrociano: ci siamo dati il cambio a Foggia e Lecco, ora a Cuneo”. Consigli per il successore? “La provincia non ha dinamiche criminali importanti. Una delle priorità del comando è il controllo del territorio e il contrasto alla microcriminalità e ai reati contro il patrimonio. Abbiamo avuto la fortuna di contrastare il fenomeno, i numeri sono positivi, ma una cosa fatta bene può essere fatta meglio”. Non poteva mancare un pensiero per i due carabinieri morti in servizio il 23 marzo 2018, Giorgio Privitera e Alessandro Borlengo. “Rappresentano la pagina più triste della mia esperienza a Cuneo e della mia carriera. Un saluto alle loro famiglie, alle quali l’Arma ha cercato di stare vicino”.