Approda in Consiglio comunale a Cuneo la protesta che dallo scorso 11 luglio attraversa l’isola di Cuba. Le manifestazioni sono incominciate a San Antonio de Los Banos, una cittadina a 25 km a sud della capitale L’Avana: a provocare esasperazione è la crisi in atto sia sul piano sociale, a causa della quale sull’isola mancano cibo e generi di prima necessità, sia su quello sanitario dove nonostante le misure sanitarie messe in atto (tra cui lo sviluppo di un vaccino nazionale, il “soberania”) si fatica a contenere la recrudescenza del Covid-19.
L’ondata di dimostrazioni di piazza contro il governo si è estesa nel giro di poco a tutte le principali città cubane: negli scontri almeno una persona è rimasta uccisa. Alle rivendicazioni le autorità rispondono additando come causa scatenante delle proteste le ingerenze statunitensi e il persistente embargo contro l’isola, il cosiddetto bloqueo. Nel capoluogo della Granda è andato in scena lo scorso sabato 17 luglio un sit-in degli espatriati contro le politiche del governo guidato da Miguel Díaz-Canel. Il mese scorso, sempre in largo Audiffredi, erano stati invece i sostenitori dell’esecutivo post-castrista a mobilitarsi per chiedere la fine delle sanzioni economiche imposte dagli Usa.
“Il regime cubano, mostrando la propria vera natura, ha risposto alle proteste con la violenza inviando per la prima volta dopo decenni la polizia in tenuta antisommossa ed ha arrestato centinaia di persone, tra cui molti oppositori” accusa il consigliere Beppe Lauria, annunciando la presentazione di un ordine del giorno nel quale si chiede di esprimere “solidarietà al popolo cubano” e di sollecitare il governo e le autorità preposte ad intraprendere iniziative diplomatiche, tese ad individuare soluzioni condivise tra tutti gli attori in campo.
“Il governo - aggiunge il consigliere ex aennino - nella giornata di domenica sera ha bloccato la connessione ad internet per diverse ore per evitare la diffusione di notizie ed immagini”. Quanto sta accadendo a Cuba, conclude, “non può lasciar indifferente la comunità internazionale”.