La situazione dei senza tetto nella città di Cuneo tornerà sui banchi del Consiglio comunale. A sottoporre il tema all’attenzione dell’assemblea saranno
un’interrogazione presentata da
Ugo Sturlese e
un’interpellanza proposta da
Maria Luisa Martello, che verranno discusse nella prossima seduta del Consiglio, tra oggi e domani.
Scrive la consigliera di Cuneo Città d’Europa: “I raccoglitori di frutta nel periodo estivo e i ‘clochards' in particolare nel periodo invernale, spesso, anche nei mezzi di comunicazione, vengono accomunati e vengono considerati come un unico problema da risolvere. In realtà sono due tipologie di persone profondamente diverse che hanno in comune la mancanza di un posto dove andare a dormire. Per affrontare e risolvere il problema è fondamentale non identificare le persone con i loro bisogni”.
Secondo Maria Luisa Martello “con gli sgomberi da parte delle forze dell’ordine, l’ultimo avvenuto il 27 gennaio 2021, non si risolve il problema, ma si aggiunge sofferenza a sofferenza creando ancora maggiori disagi. È necessario e urgente guardare al problema da un altro punto di vista, abbandonando ogni tipo di pregiudizio, di rifiuto e di discriminazione dei più deboli, portatori anch’essi di diritti umani. Serve una visione e una progettazione che riconosca i ‘clochards’ come persone bisognose di aiuto. La loro condizione non va nascosta, magari in nome del decoro urbano, o sbandierata in modo strumentale, ma pianificata con un obiettivo che è il bene comune, il bene di tutti. Allora non è necessario un nuovo dormitorio, ma più spazi che accolgano poche persone, a misura d’uomo, distribuiti sul territorio cittadino, dove, previo dialogo illustrativo e collaborativo con i residenti e con la parrocchia siano ‘presi in carico’ dallo stesso quartiere o frazione, in modo che sia anche possibile conoscersi. Serve per prima cosa una strategia di politiche pubbliche positive, unite poi a sinergie con il tessuto cittadino”.
La consigliera, candidata a Sindaco nel 2017, chiederà quindi al Sindaco Federico Borgna e all’assessore competente se è stato coinvolto il tavolo che si occupa del sociale, se sono stati individuati interventi mirati per i “clochard”, se si sta cercando una soluzione duratura e non temporanea e se è iniziato il confronto sul tema dei lavoratori della frutta in previsione dell’avvio della stagione.
Richieste analoghe nell’interrogazione presentata dall’esponente di Cuneo per i Beni Comuni, che nel suo documento ricorda che “anche nel periodo invernale in corso alcuni stranieri senza fissa dimora hanno continuato a utilizzare come riparo per la notte i locali della cosiddetta ‘casa del diavolo’ nei pressi del deposito ferroviario di Cuneo fino a 12 giorni fa, quando sarebbero stati allontanati da tale edificio da non meglio precisate forze dell’ordine” e che “altre persone continuano a pernottare nel portico sottostante al Movicentro”. Questi spazi - spiega Sturlese - “espongono i soggetti a possibili e gravi patologie sanitarie i cui effetti potrebbero anche interessare i cittadini con i quali essi entrano in rapporto nei luoghi che frequentano durante il giorno. Nei confronti di detti soggetti non sono state adottate strategie e azioni di accoglienza finalizzate a garantire loro un ricovero sicuro e attrezzato, al riparo dalle intemperie e dai rigori invernali, né altri interventi di tipo socio assistenziale per rispondere ai bisogni complessi che la loro condizione sociale, economica e psicologica manifesta”.
Il decano del Consiglio comunale cuneese chiederà quindi al Sindaco e alla Giunta “Se sono intenzionati ad assumere o hanno già assunto iniziative tendenti a contrastare il fenomeno in atto onde garantire la salute degli interessati e porre fine ad una situazione disumana e intollerabile che contraddice il senso di solidarietà e accoglienza della città e dei suoi abitanti”. Sturlese chiederà inoltre “quali azioni si ha intenzione di intraprendere in vista della prossima stagione estivo-autunnale, quando l’aumento del numero dei migranti, per lo più lavoratori del settore orto-frutticolo, nuovamente metterà in crisi le strutture di accoglienza pubbliche e private; quali progetti si intende mettere in campo per coloro che intendono risiedere in maniera permanente e regolare nel nostro territorio”. “Quali iniziative - chiede infine il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni - si intendono assumere nei riguardi dei soggetti marginali che (per scelta, per paura di essere rimpatriati, per diffidenza o per ignoranza) non usufruiscono dei servizi ad essi preposti? Trattandosi di soggetti vulnerabili e a rischio devianza, non si ritiene utile pensare alla loro presa in carico da parte di un’apposita équipe multi disciplinare in grado di rispondere ai bisogni complessi da essi manifestati?”.