“In merito all’evento franoso che ha investito il Viadotto “Madonna del Monte” lungo l’autostrada Torino-Savona, la società Autostrada dei Fiori comunica che nella giornata di ieri si è verificato un movimento franoso di significativa rilevanza (dell’ordine di circa 20.000/30.000 mc) in una zona classificata come a scarso rischio geologico e non di pertinenza della società concessionaria. Peraltro, la particolare conformazione del pendio, costituito da un tratto intermedio ad elevatissima pendenza, ha comportato da parte dell’ammasso franoso, composto da detriti ed alberi di grandi dimensioni, il raggiungimento di velocità molto elevate, comprese tra 10 e 20 metri al secondo”. Si apre così il comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 novembre, da parte della società Autostrada dei Fiori, che gestisce la A6 Torino-Savona.
Nella nota si ricostruisce la dinamica dei fatti di ieri, domenica 24 novembre, con il viadotto "Madonna del Monte", tra Savona e Altare in direzione Torino, è crollato in seguito ad una frana del terreno sottostante: “Tale massa ha investito una pila del ponte costituita da 4 colonne con collegamenti orizzontali con elevata quantità di energia. Venendo a mancare il supporto verticale per una delle due campate, la stessa è crollata con un movimento rotatorio nella direzione di scorrimento della frana; al contrario l’altra campata è rimasta in sede sulla seconda fila di colonne senza manifestare spostamenti né verticali né orizzontali. Si osserva in via preliminare che l’evento è da considerarsi imprevisto e imprevedibile, ed ha comportato il rilascio di una quantità di energia di gran lunga superiore a quella che avrebbe potuto essere assorbita dal ponte. Peraltro, lo stesso ha manifestato una elevata robustezza in quanto non ha propagato il danno al di là della zona direttamente impattata dall’evento. Il movimento franoso ha altresì parzialmente interessato l’altra carreggiata dell’autostrada posta circa 50 metri a valle, accumulando del detrito in corrispondenza della fondazione di una pila. Al momento la Protezione civile sta rilevando la geometria reale della massa franosa e sta altresì valutando il rischio di ulteriori distacchi dal fronte di frana”.
Tra le priorità, ora, la messa in sicurezza e la riapertura della carreggiata sud, quella che viaggia in direzione Savona. Prosegue la nota: “Sulla base di tale informazioni, la società Autostrada dei Fiori predisporrà in parallelo le misure protettive della fondazione della pila della seconda carreggiata in modo da poter procedere in sicurezza alla riapertura al traffico, tenuto conto anche che l’esame dei giunti delle varie campate non ha evidenziato alcun movimento recente dovuto all’evento franoso. La concessionaria Autostrada dei Fiori ha, infine, già avviato l’iter progettuale e costruttivo del nuovo ponte oggetto del crollo, attivandosi con sondaggi in situ, lo sviluppo delle attività di ingegneria e l’affidamento delle opere”.
La società conta di poter ricostruire il viadotto crollato in un tempo massimo di quattro mesi: “I tempi di realizzazione del nuovo ponte, a campata unica in modo tale da scavalcare completamente la zona oggetto della frana e quindi svincolarsi da eventuali futuri movimenti del fronte franoso, sono stimati in 3, massimo 4 mesi, una volta ottenute la disponibilità delle aree e tutte le autorizzazioni previste”.