I lavori del Consiglio provinciale di lunedì 4 febbraio si sono aperti con la presa d’atto della decadenza della consigliere Laura Porracchia, ex sindaco di Demonte. Il presidente Federico Borgna ed i colleghi hanno voluto ringraziare l’ex consigliera Porracchia per la disponibilità dimostrata e l’impegno profuso sui banchi del Consiglio, seppur in così pochi mesi.
Via libera, poi, alla variazione di bilancio di previsione e alla prima variazione al Programma annuale dei lavori pubblici per l’acquisizione di forniture e servizi. Si è astenuto il consigliere Pietro Danna. In particolare, Borgna ha ricordato l’investimento di oltre 5 milioni di euro destinati alla bitumatura delle strade provinciali suddivisi nei quattro reparti del settore Viabilità.
Nell’ambito del Consiglio è stata approvata (astenuta Carla Bonino) l’istituzione di una nuova oasi di protezione faunistica denominata “Tanaro-Stura” a Cherasco, argomento rinviato dalla seduta precedente e poi integrato con alcune modifiche ai confini dell’area interessata. La richiesta di istituzione è stata presentata dall’associazione Provitem onlus di Cherasco e prevede un’area protetta di 120 ettari alla confluenza dei fiumi Tanaro e Stura. Il Comune ha però espresso parere negativo, anche se non vincolante per la Provincia, sostenendo che “la creazione di un’area protetta limitata ad un sito esclusivamente comunale sia destinata a non avere successo”, motivando la propria posizione con il fatto che “un’area protetta da inserire nell’ambito di un’offerta turistica compiuta, debba avere una valenza territoriale più ampia di quella proposta, al fine di consentire l’offerta di una pluralità di attrazioni” e facendo l’ipotesi di unirsi al parco fluviale Gesso e Stura che ora arriva a Salmour. Favorevole all’istituzione è stato, invece, l’Atc Cn1 “Cuneo-Fossano” che ha consigliato l’intervento al termine della stagione venatoria in corso, richiedendo che le operazioni di tabellamento perimetrale ed il successivo mantenimento siano a carico dell’associazione proponente. Ora la Provincia dovrà chiedere un parere ai numerosi proprietari e se i titolari del 60% della superficie saranno contrari il progetto dovrà essere archiviato. Sembra scontata la bocciatura visto che circa la metà dell’oasi ricade nei terreni del Golf Club, da sempre molto critico sul progetto.