Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il Bilancio di previsione 21-23. Il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha ringraziato consiglieri e funzionari per il grande lavoro svolto: “Il bilancio è un traguardo importante per la nostra regione che da oltre un anno convive con una grave emergenza. Spero che il voto di oggi sia di buon auspicio per il rilancio del Piemonte e per una dialettica sempre più costruttiva tra maggioranza e opposizione".
Alberto Cirio, presidente di Giunta, ha ricordato il grande lavoro svolto dall’assessore Andrea Tronzano e tutti gli assessori per le rispettive competenze, ma anche Allasia e la struttura del Consiglio regionale. “Fare un bilancio non è facile in momenti di ‘pace’, figuriamoci in un momento come questo – ha detto – nel quale ci troviamo in uscita dalla terza fase della pandemia. E dico uscita perché gli ultimi dati sono confortanti. Tuttavia questo è un bilancio complicato, sul quale non si possono giudicare le scelte politiche di una maggioranza. I margini erano ristrettissimi: la Corte dei conti ci dice che dobbiamo fare le sole spese obbligatorie e indifferibili, oltre le spese sanitarie. Quindi ci hanno chiesto cautela e prudenza, pagando prioritariamente i debiti pregressi: solo quest’anno 450 milioni di euro di ratei sui mutui del passato, in buona parte i famosi derivati degli anni passati. In tutto stiamo pagando 557 milioni di debiti”.
Ecco le cifre più rilevanti che il documento stabilisce
Entrate (e di conseguenze uscite) in competenza sul 2021 per 19,928 miliardi di euro e 23,502 miliardi di cassa, mentre per l’esercizio 2022 sono previste entrate di competenza per 18,993 miliardi di euro e per l’esercizio 2023 sono previste entrate in competenza per 18,621 miliardi di euro. 8,9 miliardi vanno al solo comparto sanitario, in aumento rispetto agli 8,7 del bilancio precedente. Lavoro e la formazione: 412 milioni (85,5 milioni per il mercato del lavoro, 46 milioni per la formazione professionale, 14 milioni per il sostegno all’occupazione, 265 milioni per la politica regionale per il lavoro e la formazione professionale). Istruzione e diritto allo studio: 79 milioni (di cui 9,911 sull’edilizia scolastica e 26,4 milioni per le borse di studio). Politiche Sociali: 226 milioni (di cui 26 milioni sulla disabilità, 71 milioni sulle politiche per gli anziani e 53 milioni per gli interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale e 1 milione sul banco alimentare a sostegno nuove povertà). Sulla sanità destinati 10 milioni per gli emotrasfusi e 10 milioni per la medicina territoriale”. Per gli Extralea 50 milioni. Tutela del territorio e dell’ambiente; 192 milioni (27 milioni sulla tutela e valorizzazione delle risorse idriche; 27 milioni sullo sviluppo sostenibile dei territori montani e dei piccoli comuni). Sviluppo economico e competitività: 232 milioni (9 milioni su industria Pmi e artigianato, 7 milioni commercio, 208 milioni per la competitività e sviluppo economico). Trasporto e diritto alla mobilità: 695 milioni. Agricoltura e politiche agroalimentari: 83 milioni. Cultura: 79 milioni. Turismo 35 milioni. Politiche giovanili sport e tempo libero 19 milioni. Dedicati: 550 milioni per la copertura dei mutui, 323 milioni sono riservati al disavanzo.123 milioni per il fondo sui crediti di dubbia esigibilità. l’Ente registra un disavanzo di 6,5 miliardi, una capacità di indebitamento pressoché nulla e difficoltà legate alla liquidità è caratterizzata da profonda rigidità. Tra le mancate entrare a causa della sospensione delle cartelle esattoriali, il recupero dell’evasione del bollo auto perde 68 milioni. Quest’anno mancheranno anche i 90 milioni del mutuo acceso dalla Giunta regionale precedente e i 200 milioni derivanti dal rientro di capitale di Finpiemonte.
Le dichiarazioni di voto dei capigruppo
Paolo Bongioanni (Fdi) ha sottolineato gli investimenti per l’idrogeologico: “Prevenire è meglio che curare e siamo passati da 24 a 26 milioni per la tutela del suolo. Bene anche l’emendamento per sostenere il comparto radiotelevisivo locale con 900mila euro per il triennio”. Per Francesca Frediani (M4o) “questo bilancio non offre gli strumenti adeguati al Piemonte per affrontare le emergenze, abbiamo provato a emendarlo, ma le nostre proposte sono state perlopiù respinte, a parte il contrasto all’usura e la sperimentazione sugli animali". Raffaele Gallo (Pd): “Non ci sono misure adeguate per la protezione sociale, per le persone più fragili, ci siamo impegnati per tenere a un livello minimo gli extraLea, ma nel complesso non vediamo strumenti nuovi per il rilancio economico e del lavoro”.
Per Marco Grimaldi (Luv) “dopo tanti annunci, la Giunta si è opposta persino a un piccolissimo aumento dell’Irap per il grande e-commerce. Ci sono 3 milioni di tagli sul diritto allo studio: il bilancio della Giunta Cirio dimentica tanti mondi”. Paolo Ruzzola (Fi) sottolinea “la situazione di emergenza nella quale si è trovato l’assessore Tronzano, con un disavanzo di 6,5 miliardi e capacità nulla d’indebitamento. C’è il crollo delle entrate tributarie per la pandemia. E malgrado tutto siamo riusciti a garantire interventi fondamentali per la tenuta economica e sociale del territorio”. Mario Giaccone (Monviso) tiene conto dello sforzo della maggioranza sulle cifre, “ma quasi tutti gli emendamenti sono stati bocciati. Alcuni comparti hanno scarsa assistenza, forse perché non considerati fondamentali come la scuola, la cultura, lo sport, la montagna”.
Silvio Magliano (Moderati) spiega: “Abbiamo provato a proporre alcuni aspetti come il sostegno alla famiglia, la natalità, l’associazionismo, la cooperazione. Questi emendamenti bocciati dicono di una mancanza di sensibilità in questo senso da parte della maggioranza”. Alberto Preioni (Lega) ringrazia “il presidente Allasia per aver saputo gestire da remoto questo difficile provvedimento. Il Bilancio dà risposte importanti, con 78 milioni per il diritto allo studio, 10 mln sull’edilizia scolastica, oltre 700 milioni sul trasporto pubblico locale eccetera. Sono solo alcuni esempi”. Sean Sacco (M5s) ribatte che “le risorse elencate sono solo in continuità con il passato. Noi abbiamo presentato emendamenti di merito per il rilancio economico e ambientale, ma siamo stati quasi del tutto inascoltati. Il bilancio non è coraggioso e si spera solo nel Recovery plan”.