I nuovi rincari delle sigarette hanno portato, in Francia, a sette euro il costo di un pacchetto. Una cifra elevata se paragonata ai cinque euro che si spendono per effettuare l'acquisto in Italia: si tratta di una differenza di venti euro a stecca. I tabaccai delle valli cuneesi collegate alla Francia da valichi carrozzabili, sono oramai da anni frequentatissimi dai fumatori francesi, che fanno scorta di sigarette per poi consumarle oltralpe. Storicamente i 'cugini' hanno avuto costi più alti per permettersi il vizio del fumo, ma gli ultimi aumenti hanno ulteriormente allargato la forbice. Va da sé che sul business hanno messo gli occhi anche i contrabbandieri, basti pensare a quante stecche può contenere il cofano di un'utilitaria per capire che c'è parecchio interesse sull'argomento da parte dei malavitosi.
Paradossalmente l'affare può diventare addirittura 'legale' con un escamotage: ogni adulto che varca il confine francese, secondo le leggi vigenti, può portare con sé un massimo di quattro stecche (in alternativa un chilo di tabacco o 200 sigari). Ciò significa che una macchina con cinque persone a bordo può trasportare legalmente un totale di venti stecche di sigarette, producendo un valore di 400 euro appena varcato il confine.
Le prefetture francesi al di là delle Alpi hanno capito che il business potrebbe interessare anche coloro che non sono contrabbandieri di professione: per questo motivo avrebbero ordinato alla polizia delle dogane di inasprire i controlli per monitorare e contrastare il fenomeno.
Se le autorità doganali sospettano il trasporto di prodotti che non sono per uso personale o che sono destinati a essere rivenduti, possono chiedere di dimostrare il contrario (ad esempio la presentazione di una prova di acquisto). Se non si è in grado di fornire prove sufficienti, possono richiedere di pagare dei dazi oppure confiscare la merce.